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La vita di Syd Barret nel volume di Campanella

COSENZA Syd Barrett non era schizofrenico ma aveva la sindrome di Asperger. Una forma lieve di autismo che nel suo caso fu complicata da un uso impressionante di lsd e lo portò all’isolamento socia…

Pubblicato il: 18/06/2016 – 11:15
La vita di Syd Barret nel volume di Campanella

COSENZA Syd Barrett non era schizofrenico ma aveva la sindrome di Asperger. Una forma lieve di autismo che nel suo caso fu complicata da un uso impressionante di lsd e lo portò all’isolamento sociale nel quale visse per oltre 30 anni e fino alla morte.
È la tesi contenuta nella biografia del fondatore dei Pink Floyd, “Syd Diamond, un genio chiamato Barrett” in libreria per Arcana dal 16 giugno, scritta dal giornalista scientifico, Mario Campanella.
Il libro, a dieci anni dalla morte dell’ispiratore di capolavori come “Shine on your crazy diamond”, “Whish you were here” e “Hey you”, analizza la vita di Barrett facendo una comparazione con l’infanzia tribolata di Hans Asperger, bambino dedito al soliloquio, che trarrà dai suoi problemi materiale utile per individuare, da grande, una sindrome dello spettro autistico che riguarda venti milioni di persone.
Nella biografia, emerge come sin dalla più tenera età Barrett avesse mostrato inclinazioni e comportamenti tipici della sindrome aspergeriana, in parte fondamentali per la scrittura dei brani che diedero il primo successo al gruppo
L’uscita dalla band il 1968 è la conseguenza di un abuso quasi senza precedenti di acido lisergico, altri tipi di sostanze stupefacenti e farmaci.
«In Syd Diamond – si legge in una nota – compaiono interviste a Duggie Fields, il geniale pittore collaboratore di Stanley Kubrick che condivise l’appartamento con Barrett, alle due fidanzate storiche, Jenny Spires e Libby Gausden, al nipote Ian Barrett. Tutti smentiscono la leggenda dei ricoveri del fondatore del rock psichedelico e della schizofrenia».
Nel testo si ipotizza che Max Barrett, padre di Syd, apprezzato patologo britannico, fosse portatore della sindrome autistica.
Il lavoro di Mario Campanella analizza la musica spaziale di Syd, il suo avveniristico messaggio, il rapporto con una Londra che forniva al mondo una serie di insuperabili perle nella storia della musica.
Syd Diamond è anche uno strumento di comprensione nel rapporto tra rock e psicopatologia, oltre che la restituzione dello splendore autentico a musicista che ancora oggi è amato da intere generazioni. Il libro verrà presentato in anteprima il 30 giugno alla discoteca Live di Cosenza.

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