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Sanità, Pacenza contro i commissari: i 24 milioni non sono cosa loro

CATANZARO I 24 milioni di euro per l’edilizia sanitaria scatenano un nuovo scontro tra Franco Pacenza e i commissari alla Sanità Massimo Scura e Andrea Urbani. Stavolta è il consigliere di Oli…

Pubblicato il: 18/06/2016 – 17:18
Sanità, Pacenza contro i commissari: i 24 milioni non sono cosa loro

CATANZARO I 24 milioni di euro per l’edilizia sanitaria scatenano un nuovo scontro tra Franco Pacenza e i commissari alla Sanità Massimo Scura e Andrea Urbani. Stavolta è il consigliere di Oliverio in materia sanitaria a scagliarsi contro i due delegati del governo, accusati di voler gestire i fondi ex articolo 20 pur non avendone alcun diritto.
«I commissari – spiega Pacenza – non hanno alcuna competenza in materia di investimenti in edilizia sanitaria, né tantomeno sulla programmazione dei fondi ex articolo 20, sia sulla rimodulazione di residui che sui nuovi programmi. Al solo punto 2 del decreto di nomina dei commissari è detto che hanno il compito di “monitoraggio” sulla costruzione di nuovi ospedali. È tanto vero – ha proseguito – che il Patto per la Calabria che ha visto il coinvolgimento di tutti i ministeri, tra cui quello della Salute e dell’Economia, sottoscritto lo scorso 30 aprile tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente Mario Oliverio, contiene un capitolo specifico sugli investimenti in edilizia sanitaria che rappresenta il più grande investimento nella storia della sanità calabrese e programma tutte le somme assegnate alla Calabria con l’ex articolo 20, pari a 268 milioni di euro, oltre a un capitolo specifico di 60 milioni proveniente dal Fondo sociale di coesione. A tutto ciò, i commissari non hanno eccepito nulla, perché non potevano eccepire».
«Ora, invece, Scura e Urbani si autoassegnano poteri e veti che non hanno per la rimodulazione di residui a favore della Regione, sempre rinvenienti dall’ex articolo 20 – ha messo ancora in evidenza Pacenza –, e gridano allo scandalo per un incontro tenuto giovedì scorso al ministero della Salute. Ma, cosa ancora più grave, è l’ipotesi di utilizzo dei residui avanzato lo scorso 31 luglio 2015 dal commissariato, che con una semplice nota chiede di rimodulare risorse per 19.979.404,29 milioni di euro. Si chiede l’utilizzo di ben 15 milioni di euro per “affiancamenti di professionalità esterne alla Regione”, più semplicemente consulenze, e le rimanenti somme per potenziamento 118 ed Elisoccorso. Tale ipotesi per la Regione è inaccettabile e dà l’idea esplicita di come si affrontano i bisogni di salute dei calabresi».
«Oggi – ha concluso Pacenza – i residui certificati con Cassa depositi e prestiti, dopo un lavoro durato mesi, di cui va dato atto ai dipartimenti regionali Salute e Bilancio, sono più di 24 milioni di euro, di cui 4,5 a carico del bilancio della Regione. Sui residui accertati la Regione ha avanzato una proposta che il ministero ha condiviso, che si concentra in un piano straordinario di tecnologie da allocare in presidi ospedalieri e servizi territoriali, oltre a due interventi straordinari per il Pronto soccorso di Crotone e per il Centro protesi di Lamezia Terme. L’ammodernamento e il potenziamento tecnologico rappresenta per la Regione un obiettivo e una priorità strategica su cui intende andare fino in fondo».

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