CATANZARO «Il presidente Oliverio affonda Fincalabra, la società in house della Regione Calabria, sottraendole un compito specifico (l’assistenza tecnica al Por) che le era stato formalmente affidato dalla precedente giunta regionale. Tutto ciò avviene con un bando palesemente illegittimo probabilmente per favorire agenzie esterne. Il governatore sottrae alla propria società finanziaria consistenti risorse (circa 25 milioni di euro) che avrebbero dovuto servire per la stabilizzazione di numerosi di lavoratori. Un’altra “perla” di trasparenza e di buona amministrazione, l’ennesima, dell’uomo che aveva promesso di rivoltare la Calabria come un calzino e che ormai fa rimpiangere i suoi predecessori. La vicenda del bando per l’affidamento dell’assistenza tecnica al Por, qualcosa come 24 milioni di euro, è veramente paradossale e rivela tutta l’incapacità di Oliverio di governare i processi amministrativi della Calabria. Trattandosi di un bando palesemente illegittimo, volto a penalizzare la società in house per favorire non meglio identificate agenzie esterne, ne ho chiesto formalmente il ritiro con un’interrogazione urgente, inviata per conoscenza all’Anticorruzione nazionale e regionale e alla Corte dei Conti, ravvisandosi – a nostro parere – anche gli estremi del danno erariale».
È quanto affermano, in un comunicato, i consiglieri regionali Tallini, Mangialavori, Orsomarso e Cannizzaro annunciando di avere presentato un’interrogazione al presidente della giunta e all’assessore alla programmazione nazionale e comunitaria, inviata per conoscenza ai direttori dei dipartimenti della Presidenza e della Programmazione, nonché all’Anticorruzione nazionale e regionale, sulla “procedura di affidamento del servizio di assistenza tecnica all’Autorità di gestione del Por Calabria Fesr –Fse 2014-2020.
I consiglieri, Tallini, Mangialavori, Orsomarso e Cannizzaro, in pratica, sostengono che la Regione ha indetto il bando di gara per l’affidamento di questo importante servizio «in maniera illegale e sleale, poiché tutto è avvenuto solo cinque giorni prima dell’entrata in vigore delle nuove regole per gli appalti pubblici, probabilmente per aggirarne i nuovi contenuti». Ma, cosa ancora più grave, «l’affidamento alla base della gara nei fatti era già stato conferito dalla precedente giunta regionale di centrodestra alla Fincalabra con delibera mai revocata o modificata e quindi è tutt’ora vigente».
«Un grande pasticcio che rischia di creare danni incalcolabili alla Regione e a Fincalabra – affermano ancora Tallini, Mangialavori, Orsomarso e Cannizzaro – che allunga sinistramente la lista dei guai amministrativi che Oliverio e la sua giunta hanno combinato in questa prima parte della loro legislatura. Occorrerebbe capire cosa c’è dietro questa strana manovra che sembrerebbe cucita apposta per affondare Fincalabra e favorire non meglio identificate agenzie tecniche esterne».
I consiglieri regionali, nella loro interrogazione, hanno ricordato che con deliberazione di giunta regionale numero 206 del 19 maggio 2014, esecutiva ai sensi di legge, la Regione Calabria «stabiliva con apposito atto di indirizzo rivolto a tutti i dipartimenti della Regione Calabria e, dunque, anche al dipartimento Programmazione nazionale e comunitaria, nel quadro delle normative nazionali e regionali ad esse applicabili e nell’ambito della complessiva politica di programmazione regionale e sulla base delle risorse economiche e finanziarie assegnate sul bilancio e comprese le risorse provenienti dall’attuazione di programmai nazionali e comunitari destinati allo sviluppo della Calabria, di procedere con l’affidamento prioritariamente alla Società Fincalabra Spa, di tutte le attività strumentali connesse all’attuazione delle programmazioni dipartimentali, determinando di concerto con la stessa società i contenuti e le prestazioni oggetto di affidamento, in coerenza con le disposizioni di legge in materia di affidamento alle società in house e, comunque, in rapporto alla tipologia di servizio da affidare e alle conseguenti caratteristiche e professionali delle risorse umane da acquisire».
«In sostanza – sostengono Tallini, Mangialavori, Orsomarso e Cannizzaro – la giunta regionale aveva stabilito che in una ottica di razionalizzazione e utilizzo efficace ed efficiente delle risorse a disposizione, Fincalabra Spa, per naturale vocazione e finalità statutarie previste dalla legge regionale numero 7 del 30.04.1984, avrebbe rappresentato lo strumento più idoneo a concorrere nel quadro della politica di programmazione economica della regione allo sviluppo economico e sociale della Calabria con utilizzo delle proprie risorse umane disponibili».
«L’affidamento a Fincalabra Spa delle funzioni di consulenza gestionale (le stesse identiche che ora la Regione Calabria sta esternalizzando) seguiva esigenze e priorità ben precise, come la razionalizzazione della spesa, la valorizzazione del personale in organico, la riduzione dei tempi di esecuzione ed elaborazione dei progetti, il sostegno alla stabilità occupazionale dei dipendenti Fincalabra»”.
I consiglieri del centrodestra nella loro interrogazione chiedono innanzitutto di sapere «come mai la Regione Calabria ha inteso pubblicare, in data 14.04.2016, l’avviso di gara nelle forme previste e disciplinate dall’articolo 55 del decreto legislativo numero 163/2006 nonostante sapesse che la stessa norma sarebbe stata abrogata dal 19.04.2016 dall’articolo 217 del decreto legislativo numero 50/2016 che in termini di semplificazione amministrativa avrebbe dato maggiori garanzie di trasparenza nelle procedure di gara in specie in ordine alle modalità di formazione della commissione di gara” e come mai “non ha proceduto con la positiva valutazione della convenzione-quadro proposta da Fincalabra Spa in data 08.10.2015 neppure riscontrando la citata nota».
Sempre nell’interrogazione, Tallini, Mangialavori, Orsomarso e Cannizzaro chiedono di sapere «come intende la Regione Calabria garantire la stabilità del personale Fincalabra se ha deciso di dirottare verso l’esterno risorse con specifica destinazione e con ciò da una parte creando un inutile duplicato di soggetti attuatori dei programmi e dall’altro duplicando i costi».
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