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Riti voodoo per farle prostituire, sgominata rete di sfruttamento

REGGIO CALABRIA Per ricattarle e indurle a prostituirsi ricorrevano persino ai riti voodoo. Ma grazie al racconto che una di loro, una 26enne che ora vive sotto protezione, ha fatto agli agenti del…

Pubblicato il: 21/06/2016 – 9:14
Riti voodoo per farle prostituire, sgominata rete di sfruttamento

REGGIO CALABRIA Per ricattarle e indurle a prostituirsi ricorrevano persino ai riti voodoo. Ma grazie al racconto che una di loro, una 26enne che ora vive sotto protezione, ha fatto agli agenti della Guardia di finanza, la Procura di Palermo è riuscita a sgominare un’organizzazione che sarebbe stata capeggiata da una “maman” che abitava a Reggio Calabria. In manette sono finite tre persone di nazionalità nigeriana e una ghanese, tutti sottoposti a fermo perché accusati di associazione a delinquere transnazionale, finalizzata alla riduzione in schiavitù, alla tratta di persone e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dalle indagini, coordinate dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Maurizio Scalia e dai sostituti Geri Ferrara e Annamaria Picozzi, oltre al ruolo della maman è emerso che un suo complice stava a Napoli, mentre altri due si muovevano tra Lampedusa e Agrigento
«Mi hanno fatto pure un rito Voodoo per ricattarmi e farmi prostituire», ha riferito agli inquirenti la supertestimone 26enne che sognava di fuggire dalla Nigeria per fare la tata in Italia e che, invece, si era ritrovata ridotta in schiavitù. «Avevano preteso 30mila euro per un lavoro in Italia – ha raccontato la ragazza – ma, arrivata in Libia, mi sono trovata rinchiusa in una casa, assieme ad altre ragazze. Ho capito a cosa stavo andando incontro. Volevo fuggire, ma non potevo. Mi dissero che sarei dovuta andare in Sicilia. E così è stato. Appena arrivata, su un barcone, sono fuggita».
Per soggiogare psicologicamente le vittime, Osaro John (alias Vivian), la presunta maman di alcune nigeriane fatte arrivare in Italia per prostituirsi, prelevava i peli del pube e delle ascelle per riti voodoo. La circostanza emerge dall’indagine che oggi ha portato a quattro fermi per la tratta di esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione per tre nigeriani (una donna e due uomini) e un ghanese. Secondo le indagini dell’aggiunto Maurizio Scalia e dei sostituti Annamaria Picozzi e Geri Ferrara, le vittime venivano fatte arrivare dalla Nigeria in Libia e poi imbarcate al prezzo di trentamila euro. Il denaro diventava un debito che sarebbe stato saldato in Italia grazie alla prostituzione delle vittime,  legate agli aguzzini da particolari riti voodoo eseguiti nel Paese d’origine e proseguiti in Italia.
In una delle conversazioni intercettate, John afferma di aver prelevato personalmente i peli dalla vagina e dalle ascelle di una delle vittime. «Quello che mi fa ringraziare Dio – dice dopo aver scoperto che tre migranti sono scappate dalla casa a Reggio Calabria dove erano rinchiuse – è che di questa ho le sue mutande e i capelli. Quando è arrivata qui le ho preso i peli dalla vagina e dalle ascelle, quelli sono con me. Ho quelli della vagina, le mutande e tutto, li ho qui con me mentre ti sto parlando, sono a Padova. Se io vedo che non mi pagheranno li porterò da quell’uomo per fare schifezza (per celebrare un rito voodoo, ndr)». 

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