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Il calabrese che vuole fermare Virginia Raggi

ROMA È un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati quello che la Procura di Roma avrebbe aperto in merito al caso della consulenza della neo sindaca della Capitale Virginia Raggi all’Asl di Civ…

Pubblicato il: 22/06/2016 – 13:51
Il calabrese che vuole fermare Virginia Raggi

ROMA È un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati quello che la Procura di Roma avrebbe aperto in merito al caso della consulenza della neo sindaca della Capitale Virginia Raggi all’Asl di Civitavecchia. A darne notizia è l’Huffington Post, che spiega come il fascicolo sia stato aperto sulla base di un esposto presentato dall’Anlep (Associazione nazionale libertà e progresso) riguardo alla presunta omissione di dichiarazione, da parte della neo sindaca, di incarichi svolti per l’Asl di Civitavecchia nel periodo in cui ricopriva il ruolo di consigliere comunale.
A firmare l’esposto depositato alla Procura di Roma lo scorso 18 giugno è un calabrese, Renato Ienaro, dirigente del Pd laziale che è nato a Dinami, nel Vibonese. Secondo l’Anlep, di cui Ienaro è vicepresidente, nella vicenda dell’incarico all’Asl di Civitavecchia «potrebbe ipotizzarsi il reato di falso ideologico in atto pubblico o altra violazione alla normativa sulla trasparenza per coloro che ricoprono incarichi politici».
«A 24 ore dal voto – fu la replica dei 5 Stelle dopo la notizia dell’esposto – un dirigente del Pd romano presenta un esposto nei confronti di Virginia Raggi, nascondendo però il suo nome e firmandolo a nome di un’associazione, sempre sua, la Anlep (Associazione nazionale libertà e progresso), ma sperando che nessuno se ne accorga». Dalla foto pubblicata dall’Huffington, però, il nome del “delatore” anti-Raggi si legge eccome, anche la data e il luogo di nascita. 
E lo stesso Ienaro il 19 giugno ha controreplicato ai 5 stelle dal suo profilo Fb: «L’accusa di tempismo? Ventiquattro ore dal voto? Si tratta di un aspetto che non deve destare meraviglia: a fronte di una possibile anomalia era necessario fare tempestiva chiarezza, anche per rispetto della pubblica opinione, circa alcune evidenze giornalistiche non particolarmente favorevoli, dell’ultima ora, emerse su una candidata politica che si propone per governare una delle principali capitali europee. Siamo dell’idea, infatti, che “risulti inutile chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”. O vogliamo continuare a parlare di trasparenza e poi insabbiare tutto?».

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