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Unioni civili, a Castrolibero laici e religiosi si dividono

CASTROLIBERO Unioni civili e adozioni da parte delle coppie omosessuali. Un dibattito ancora aperto all’indomani dell’entrata in vigore della legge Cirinnà che divide l’opinione pubblica. Se n…

Pubblicato il: 22/06/2016 – 13:29
Unioni civili, a Castrolibero laici e religiosi si dividono

CASTROLIBERO Unioni civili e adozioni da parte delle coppie omosessuali. Un dibattito ancora aperto all’indomani dell’entrata in vigore della legge Cirinnà che divide l’opinione pubblica. Se n’è discusso ieri a Castrolibero, in un incontro, dal titolo “Le Unioni Civili, aspetti culturali alla luce della legge Cirinnà”, promosso dal sindaco Giovanni Greco e dall’assessore alla Cultura Yleana Illuminato. Il dibattito ha toccato il cuore ancora pulsante del problema in seguito all’intervento dell’avvocato Chiara Penna, penalista e criminologa, che ha trattato il tema delle adozioni, non previste dalla Cirinnà, escludendo l’esistenza di studi che dimostrino problematiche psicologiche o condizionamenti nello sviluppo dell’identità sessuale nei bambini cresciuti da coppie omosessuali. Argomento questo non condiviso da Don Franco Zumpano, che nel suo intervento ha fermamente precisato la necessità di proteggere il matrimonio e la famiglia formata esclusivamente da un uomo e una donna poiché fatto «naturale e non culturale».
Secondo lo psicologo Amedeo Pingitore, invece, «non si può imporre la morale che varia nel tempo e nei luoghi, sui diritti inviolabili degli individui».
Molto sentito, infine, l’intervento di Lavinia Durantini, presidente Arcigay Cosenza, che oltre a portare la propria personale e commovente testimonianza, ha evidenziato come la legge Cirinnà rappresenti un importante punto di partenza nel riconoscimento dei diritti degli omosessuali in termini di uguaglianza di un cammino comunque ancora in salita.
La legge Cirinnà è stata analizzata anche da un punto di vista tecnico con la disamina dell’avvocato Paola Palermo, socia fondatrice dell’associazione “What Woman Whant” , che ha trattato gli effetti immediati prodotti dal punto di vista civilistico della nuova normativa. Da un punto di vista penale l’intervento di Chiara Penna ha portato alla luce i limiti della nuova normativa, che appare secondo la relatrice priva di una componente penalistica, ma comunque in grado di produrre degli effetti forse inconsapevoli anche nel diritto penale e processuale, che dovranno essere oggetto di attenzione da parte del legislatore.

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