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«Occhiuto sindaco a tempo. Si candiderà alla Regione»

COSENZA Un momento di riflessione nel dopo elezioni e anche l’occasione per presentare la candidata del Partito Socialista Anna Fabiano eletta nel consiglio comunale di Cosenza. Circondato da giova…

Pubblicato il: 23/06/2016 – 16:29
«Occhiuto sindaco a tempo. Si candiderà alla Regione»

COSENZA Un momento di riflessione nel dopo elezioni e anche l’occasione per presentare la candidata del Partito Socialista Anna Fabiano eletta nel consiglio comunale di Cosenza. Circondato da giovani Franz Caruso – nella sua veste non di legale ma di politico – ha voluto incontrare la stampa nella sede cosentina del partito. Nell’occasione però non sono mancate «critiche e autocritiche». Prima però ha presentato la squadra dei giovani tra cui il figlio Alberto Caruso, Francesco Canadè, Francesca D’Ambra e Francesco Tenuta.
Ma senza mezzi termini Caruso ha ammesso che si sia trattato di «una sconfitta cocente» per il centrosinistra calabrese. Però l’analisi deve partire dal caso Cosenza. «L’errore principale – ha detto – è stato quello di aver decretato lo scioglimento anticipato del consiglio comunale perché la città lo ha interpretato come un’azione di delegittimazione non motivata. Ciò ha causato una serie di conseguenze a cascata che hanno diviso lo schieramento. Se le primarie hanno delle regole sono uno strumento democratico». Eppure dopo lo scioglimento le primarie a Cosenza non sono state fatte e il centrosinistra si è diviso. «Così – ha aggiunto Caruso – si è deciso di convergere su un candidato che era già in corsa e che aveva dichiarato di non volere i partiti. Candidato (Lucio Presta, ndr) che poi si è ritirato. Ed è stata fatta poi l’unica scelta possibile Carlo Guccione, che noi dobbiamo ringraziare perché si è sacrificato». Colpe e responsabilità ci sono ma non sono da attribuire ai singoli. «Le divisioni del Pd – ha spiegato Franz Caruso – hanno causato le sconfitte. Esempi ne sono i candidati del Partito democratico che hanno perso nei comuni della provincia. Unica eccezione è stata a Cassano dove ha vinto il compagno Papasso che è del Partito Socialista e ha ottenuto i consensi di tutti. Perché – ha ribadito – gli innesti non sono un fattore positivo. Noi vogliamo rappresentare il nuovo corso della politica cosentina, nella quale il centrosinistra si presenti come una coalizione unita». E poi fa una riflessione: «Questa è una consiliatura a termine ma non per fattori esterni alla politica – come vorrebbe qualcuno – ma perché il sindaco (Mario Occhiuto, ndr) ormai fa il politico e non più il professionista e quindi nel 2019 sarà candidato alla Regione». A Cosenza i problemi di «scelte politiche hanno creato situazioni di degrado nel resto della città».
Per questo il Partito Socialista punterà «sui giovani per parlare con la gente». «Tutte le opere di Cosenza – ha detto Caruso – portano la firma dei socialisti: progettate da Giacomo Mancini realizzate grazie a Luigi Incarnato (assessore ai Lavori pubblici nella giunta Loiero e oggi commissario della Sorical con Oliverio, ndr). E una critica al Castello Svevo: «Hanno distrutto un patrimonio culturale. Chi va a visitare il Castello, che di Castello ormai ha solo il nome? Le elezioni a Cosenza abbiamo registrato un’anomalia nazionale. Il voto di protesta non è andato ai grillini ma all’ex sindaco che è stato visto come soggetto anti sistema».

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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