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Brancaleone, 15 indagati per il depuratore fantasma

REGGIO CALABRIA Avrebbe dovuto garantire un mare pulito, ma non è mai entrato in funzione, convertendosi in un monumento allo spreco, ma soprattutto nel pretesto per drenare fondi pubblici per…

Pubblicato il: 23/06/2016 – 7:29
Brancaleone, 15 indagati per il depuratore fantasma

REGGIO CALABRIA Avrebbe dovuto garantire un mare pulito, ma non è mai entrato in funzione, convertendosi in un monumento allo spreco, ma soprattutto nel pretesto per drenare fondi pubblici per milioni. Per questo motivo, la Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha sequestrato il depuratore di Brancaleone e notificato un avviso di garanzia per abuso d’ufficio, falsità ideologica e truffa a quindici persone tra cui dirigenti del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, gli attuali vertici politici del comune di Brancaleone, i rappresentanti della ditte appaltatrici e sub appaltatrice dei lavori, nonché i Responsabili dell’Area Tecnica dei comuni interessati alle indagini e tutti i tecnici impegnati alla realizzazione ed al collaudo tecnico-funzionale dell’opera.
Per i magistrati della procura di Locri hanno tutti a vario titolo contribuito ad una colossale truffa organizzata ai danni della Regione Calabria e dei calabresi. In vista di un nuovo finanziamento per oltre 7,5 milioni di euro relativo alla depurazione fognaria consortile della fascia costiera tra i comuni di Bovalino e Palizzi, è stata infatti simulata un’apparente regolarizzazione dell’impianto, ma in realtà nulla è stato fatto.
Il depuratore di Fiumarella – oggi posto sotto sequestro insieme alle relative reti – è stato costruito per ordine del Commissario Straordinario per l’emergenza ambientale presso la Regione Calabria, dopo il deferimento per inefficienza dell’Ente disposto dalla Commissione Europea alla Corte di Giustizia Europea. Costato oltre 3,5 milioni di euro e con un contenzioso in atto presso il Tribunale Civile di Catanzaro di oltre 11,5 milioni di euro. L’impianto, nonostante sia stato ufficialmente collaudato, non è mai entrato in funzione ed attualmente si trova in totale stato di abbandono, colpita da ruberie e atti vandalici. Adesso, tutta la documentazione relativa a costruzione e collaudo del depuratore è stata sequestrata, mentre la Finanza ha segnalato alla Corte dei Conti un danno erariale per oltre 3,5 milioni di euro.

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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