VIBO VALENTIA C’è finalmente una data per il congresso del Pd di Vibo Valentia. Il giorno cerchiato in rosso nel calendario è sabato 23 luglio. La trasferta romana del segretario provinciale “in prorogatio” Michele Mirabello e del responsabile organizzativo calabrese Giovanni Puccio ha dato i suoi primi frutti. I due esponenti dem stamattina hanno incontrato il coordinatore nazionale Donato Riserbato, con il quale hanno stilato il cronoprogramma che dovrebbe consentire alla Federazione di Vibo di tornare ad avere dei rappresentanti dopo la vacatio seguita alle dimissioni – dovute all’incompatibilità del ruolo con quello di consigliere regionale – dello stesso Mirabello.
LA SVOLTA Si chiude così, in pochi giorni, un caso che rischiava di stritolare l’intero partito provinciale e di balcanizzarlo tra diverse ed eterogenee correnti.
Inizialmente il congresso era stato convocato per il 24 giugno, ma era poi slittato – senza una formale comunicazione – per volontà del segretario regionale Magorno, forse nel tentativo di trovare una soluzione unitaria.
La decisione aveva fatto insorgere otto consiglieri comunali di Vibo, pronti ad autosospendersi dal partito in segno di protesta.
La svolta è arrivata ieri, con la deroga per la celebrazione del congresso concessa da Lorenzo Guerini. La segreteria nazionale del Pd, infatti, ha sospeso fino a dopo il referendum tutte le assise di partito. A Vibo andrà diversamente: il vice di Renzi ha ritenuto «valide le motivazioni portate a supporto della necessità di celebrare il congresso della Federazione di Vibo Valentia». A una condizione: dovrà svolgersi entro il 31 luglio. Detto, fatto.
SINTESI? La road map, comunque, è suscettibile di ulteriori cambiamenti. In caso di accordo tra le varie anime del partito, con la convergenza su un candidato unitario, l’assemblea potrebbe essere convocata anche prima del 23 luglio. Al momento, però, una sintesi appare davvero lontana.
L’area che si riconosce nel deputato Bruno Censore e nell’ex assessore comunale Vito Pitaro spinge per la candidatura di Enzo Insardà. Una scelta che, per ora, non accontenta la corrente dell’ex presidente della Provincia Francesco De Nisi, che non ha ancora ufficializzato alcun nome da contrapporre.
Senza una soluzione condivisa, si procederà secondo lo schema tracciato oggi a Roma, con la rapida convocazione della commissione di garanzia e le assemblee dei circoli già programmate dal 14 al 16 luglio. Dopodiché, l’assemblea finale. Che potrebbe – il condizionale è obbligatorio – pacificare il turbolento Pd vibonese.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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