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Le magie della Regione: come spariscono 7 milioni di euro

CATANZARO Et voilà, altri sette milioni di euro scomparsi. Volatilizzati nelle nebbie della Cittadella regionale dopo una gara d’appalto regolarmente aggiudicata e, addirittura, la firma di un cont…

Pubblicato il: 25/06/2016 – 7:59
Le magie della Regione: come spariscono 7 milioni di euro

CATANZARO Et voilà, altri sette milioni di euro scomparsi. Volatilizzati nelle nebbie della Cittadella regionale dopo una gara d’appalto regolarmente aggiudicata e, addirittura, la firma di un contratto. Una procedura cancellata in due righe con tanto di giallo politico-amministrativo. Già, perché una delibera di giunta del 12 novembre 2015 approva all’unanimità la scheda del progetto “Business Ideas” e, un mese e quattro giorni dopo, un altro atto stabilisce che «è possibile definanziare l’azione “Grande progetto sistema di collegamento su ferro tra Catanzaro città e Germaneto” per l’importo di 145 milioni di euro e l’azione “Business Ideas” per l’importo di 7 milioni». Sparita la metro del capoluogo di Regione (subito reinserita nel Por 2014-2020); sparito – su proposta del governatore Oliverio – il proposito di «creare un’infrastruttura immateriale, sociale e culturale, per l’innovazione, lo sviluppo e la competitività della Regione Calabria». Il guaio è che, questa volta, politica e burocrazia arrivano a una scelta traumatica dopo aver aggiudicato la gara e firmato il contratto che avrebbe consentito a una cordata guidata da Isim (società del Catanzarese nel settore della formazione da circa 30 anni) di iniziare le attività.
Lo stop, almeno inizialmente, non viene neppure motivato (non c’è traccia di spiegazione nella decisione con la quale la giunta cancella “Business Ideas” e metro di Catanzaro). Solo dopo una richiesta ufficiale, il dipartimento guidato dal direttore generale Antonino De Marco risponde a Isim e spiega le proprie ragioni. Il manager ripercorre gli step del progetto: l’appalto, l’aggiudicazione per 6 milioni 591mila euro, la sottoscrizione del contratto il 4 novembre 2015. Poi ricorda che “Business Ideas” «prevedeva il finanziamento con risorse» del Por Calabria Fse 2007-2013 e che, «ai fini della certificazione di spesa, era prevista l’ammissibilità entro e non oltre il 31 dicembre 2015». Purtroppo, spiega De Marco, «alla detta data, il progetto “Business Ideas” non ha certificato alcuna spesa a valere sull’indicato Fse, per come richiesto dalle norme comunitarie»: cancellarlo è inevitabile. Viene da pensare al solito ritardo alla calabrese nell’utilizzo delle risorse comunitarie. Quello che dice il dipartimento è vero: nessuna somma è stata erogata per il progetto. Basta poco, però, per scoprire il motivo del blocco.
I documenti in possesso del Corriere della Calabria permettono di ricostruire nel dettaglio questo aspetto della storia. Il 18 novembre 2015, Isim chiede alla Regione la prima anticipazione. Lo fa sulla base di quanto previsto dal contratto all’articolo 10. Ecco cosa dice quella postilla: «Il 14% per l’annualità 2015 verrà erogato entro 60 giorni dalla stipula del contratto, contestualmente alla consegna del piano operativo delle attività e alla concessione della licenza d’uso del progetto per il territorio interessato». Non si parla di avvio dell’attività per ottenere l’anticipazione: quello (l’avvio) è subordinato alla nomina, da parte della Regione, del Comitato d’indirizzo. E questa nomina non verrà mai formalizzata. Ma torniamo ai soldi, che sono – secondo le motivazioni ufficiali offerte dalla burocrazia regionale – il motivo alla base del definanziamento. La ditta li aveva chiesti e la fattura è stata inviata alla Regione, che non ha versato l’anticipazione pattuita. Dunque è vero che non ci sono somme certificate, ma soltanto perché il dipartimento Lavoro non ha proceduto al pagamento richiesto. È come se l’amministrazione regionale utilizzasse la propria inerzia per spiegare la cancellazione di un progetto. Un paradosso che potrebbe avere strascichi legali, anche se De Marco non chiude la porta a “Business Ideas”.
Nella sua lettera, il dg scrive che «è necessario procedere alla determinazione di ulteriori fonti finanziarie di copertura del richiamato progetto» nonostante oggi quella copertura finanziaria non sia disponibile. Un bel problema, non solo per Isim ma per tutti i suoi partner (Eurosystem, Luiss Business School, Intesa San Paolo, Cis, La Cosa, Anap Calabria, Sinapsys, Assindustria Servizi Catanzaro e Sistemi formativi Confindustria). La Regione ha scaricato l’idea dopo averla concepita nel luglio 2013 (con una procedura di gara durata quasi due anni) ma non finanziata. Per ragioni tecniche che le carte mettono in crisi, rimandando tutto a scelte politiche non esplicite. Per scoprirle, bisognerebbe indagare sui passaggi che si sono svolti nella Cittadella tra la delibera di giunta che confermava il finanziamento e quella che lo cancellava. Un mese, o poco più, in cui è cambiato tutto. (1. Continua)

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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