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Sanità, (altri) 200mila euro all'anno per l'Agenas

CATANZARO Siamo in ambito sanitario, e dunque si può a buon diritto parlare di (cir)convenzione di Regione. Scura e Urbani, ancora una volta, mettono nel sacco il governatore Oliverio e il suo dele…

Pubblicato il: 28/06/2016 – 11:57
Sanità, (altri) 200mila euro all'anno per l'Agenas

CATANZARO Siamo in ambito sanitario, e dunque si può a buon diritto parlare di (cir)convenzione di Regione. Scura e Urbani, ancora una volta, mettono nel sacco il governatore Oliverio e il suo delegato Pacenza. A nulla sono serviti gli avvertimenti e le proteste: i due commissari hanno firmato una nuova, onerosa, convenzione con Agenas, l’Agenzia nazionale che per i prossimi 12 mesi (prorogabili) avrà il compito di dare supporto tecnico e operativo per la realizzazione del programma operativo 2016-2018. Non sarà una partnership a titolo gratuito, tutt’altro. La Regione, in questa faccenda, è solo uno spettatore passivo, ma Scura e Urbani hanno deciso che dovrà sborsare 200mila euro all’anno per pagare i servizi di Agenas. Per la cronaca: quando il commissario era Peppe Scopelliti il rapporto era a titolo gratuito.

IL DECRETO La convenzione, varata con il decreto 58 lo scorso 24 giugno, non è del tutto nuova. Un accordo simile, a parte le cifre e qualche altro cavillo, era stato siglato il 6 maggio (decreto 46). Solo che in quello schema «non sono stati correttamente riportati tutti i riferimenti legislativi e normativi atti a supportare l’adozione del medesimo provvedimento». Ed ecco, allora, il nuovo decreto che potrebbe aver limato al rialzo, fino a quadruplicarle, le cifre dell’accordo avversato dalla Regione.
Il Corriere della Calabria è in possesso del documento con cui, nel giugno 2015, Scura e Urbani comunicano al direttore generale di Agenas, Francesco Bevere, l’impossibilità di corrispondere i 200mila euro richiesti dall’Agenzia. Una somma che «non è sostenibile da parte della Regione Calabria che, com’è noto, è sottoposta a Piano di rientro». I commissari ritenevano «comunque importante» l’attività di affiancamento tecnico, ma offrivano una cifra nettamente inferiore: 50mila euro.

CONVENZIONI La prima convenzione è stata siglata a un quarto del costo rispetto all’ultima? Di certo è piuttosto strano che, a distanza di un mese, la struttura commissariale approvi due decreti sullo stesso argomento. Nel secondo, come abbiamo visto, l’assegnazione dei 200mila euro è messa nero su bianco, a dispetto delle difficoltà finanziarie della Regione paventate in un primo momento dai commissari.

L’IRA DI PACENZA Il decreto 46 aveva già scatenato l’ira di Pacenza che, senza perifrasi, aveva accusato Scura e Urbani di operare «in sfregio alle istituzioni democratiche calabresi, travalicando, di gran lunga, i poteri e le competenze assegnati loro». Accuse rivolte anche ad Agenas, «che pensa di stipulare una convenzione onerosa a carico della Regione senza che la stessa ne sia preventivamente messa a conoscenza». Da qui, la promessa del delegato alla Sanità: la Regione si opporrà «per impedire questo nuovo abuso a danno dei calabresi». I commissari, però, non hanno tenuto in nessun conto le sue rimostranze, ma hanno invece moltiplicato l’impegno di spesa a carico delle casse pubbliche.

IL SINDACATO Sugli scudi pure l’Anaao-Assomed, secondo cui il conto della convenzione «lo pagheranno senz’altro i calabresi, con la fiscalità generale e le addizionali regionali ai massimi livelli». Il sindacato, inoltre, focalizzava l’attenzione sul doppio ruolo di Urbani, contemporaneamente vicecommissario e membro del collegio sindacale di Agenas: «Il sospetto di potenziale conflitto d’interesse è forte, anzi imbarazzante».
La pensava così anche la deputata del M5S Dalila Nesci (Urbani è in «una netta posizione di conflitto»), che ha presentato un esposto alle Procure ordinaria e contabile per fare luce sull’«ennesimo abuso della struttura commissariale». Che, invece di arretrare, ha rilanciato con una nuova convenzione. Che faranno adesso Oliverio e Pacenza?

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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