CATANZARO Il Consorzio regionale per lo sviluppo delle attività produttive prende vita. Con la firma del decreto apposta dal governatore Mario Oliverio il nuovo ente subentrerà nelle funzioni svolte finora dagli ex Consorzi Asi provinciali. A darne notizia, una nota dell’esecutivo, che sottolinea come il Corap succede per tutti i rapporti attivi e passivi ai cinque Consorzi provinciali, è soggetto agli indirizzi, al controllo ed alla vigilanza, da parte della Regione, ed ha la sua sede legale presso il dipartimento regionale “Sviluppo Economico e Lavoro”.
«Sono organi del nuovo Consorzio – si legge nella nota -, il direttore generale, il comitato di programmazione ed il revisore unico dei conti. Nelle more della conclusione delle procedure, sarà il commissario straordinario in carica, la dirigente regionale Rosaria Guzzo, ad esercitare i poteri di amministrazione ordinaria e straordinaria dell’Organismo per tutti gli adempimenti conseguenti e derivanti dall’applicazione del decreto presidenziale».
«L’emanazione del decreto presidenziale – evidenziano dalla Cittadella regionale – viene a conclusione di un difficile iter procedurale che la giunta regionale ha dovuto seguire in questi mesi e che ha portato, qualche giorno fa, alla nomina della dirigente Guzzo a commissario straordinario.
«Alla dirigente Guzzo – hanno detto il presidente Oliverio e l’assessore Barbalace – è rivolto il nostro ringraziamento per il lavoro e l’impegno profuso che le ha consentito, in pochi giorni, di chiudere una difficile vicenda contabile, riferita ai bilanci dei cinque consorzi, che ci stava impedendo di raggiungere l’obiettivo di dare corso alla costituzione di questo nuovo organismo che sicuramente avrà un posto importante nell’ambito dello sviluppo economico della nostra regione. Finalmente la Calabria – aggiungono – ha un soggetto unico per le politiche industriali e si pone un nuovo tassello, dopo la riforma e l’accorpamento delle Aterp, nel processo di riordino e di riforma degli strumenti di intervento sul territorio. Il Corap – concludono – sarà lo strumento per realizzare politiche industriali e di sviluppo unitario superando la frammentazione e semplificando la “governance”, razionalizzando l’utilizzazione delle risorse attraverso l’abolizione dei consigli di amministrazione, delle direzioni generali e la razionalizzazione delle funzioni dirigenziali che hanno assorbito e macinato, fino ad oggi, gran parte delle risorse».
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