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«Soldi alle parrocchie? Clientele di Abramo in vista del voto»

CATANZARO «È proprio vero, il sindaco Abramo si ricandida alla guida della città capoluogo per la quarta volta nonostante il fallimento accertato della sua gestione. Sono già partite, infatti,…

Pubblicato il: 29/06/2016 – 10:19
«Soldi alle parrocchie? Clientele di Abramo in vista del voto»

CATANZARO «È proprio vero, il sindaco Abramo si ricandida alla guida della città capoluogo per la quarta volta nonostante il fallimento accertato della sua gestione. Sono già partite, infatti, le solite operazioni clientelari per la ricerca del consenso elettorale». È quanto dichiara il consigliere comunale di Catanzaro Vincenzo Capellupo. «Come spiegare diversamente – continua – la delibera di giunta comunale numero 260 del 21 giugno con ad oggetto “Compartecipazione dell’ente alle manifestazioni artistico-culturali che si svolgono in occasione delle storiche feste patronali religiose dei quartieri della città di Catanzaro: determinazioni”. La delibera che prevede una copertura di 23mila euro è la dimostrazione di quanto era stato denunciato in fase di approvazione del bilancio: il capitolo delle feste e degli spettacoli aumentato in modo esponenziale a danno dei servizi pubblici e del sociale. Ma si sa a maggio del prossimo anno si vota e si spera che i cittadini si possano ricordare del contributo pubblico che il Comune elargisce nelle feste di quartiere».
«Ed ancora meglio, come da prassi – aggiunge Capellupo –, se a salutare e a farsi ringraziare dal palco della festa patronale, ci sta il sindaco Abramo e qualche suo consigliere comunale di riferimento. Per la serie: vediamo se i cittadini ci ricascano. E non basta perché la valutazione sul contributo da attribuire alla singola festa di quartiere non è legato alla eventuale qualità artistica o sociale del programma, ma le feste da finanziare sono tutte prestabilite e tutto è aprioristico e chiuso. Si prevedono criteri apparentemente oggettivi che, invece, sembrano proprio costruiti sulla volontà politica di attribuire a un quartiere più o meno risorse di un altro, forse, in ragione del consenso elettorale espresso o da esprimere o peggio ancora in base alla fedeltà o al numero di consiglieri comunali che sponsorizzano l’evento e poi rivendicano tra i cittadini che il contributo pubblico è il frutto di un particolare interessamento politico per il quale essere riconoscenti a loro e al sindaco Abramo». «Così non va – conclude –, i catanzaresi non hanno l’anello al naso. #Abramodimettiti”».

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