CATANZARO «Perché non ero già catanzarese?». Con queste parole, Claudio Ranieri, vecchia gloria del Catanzaro ma soprattutto il tecnico che contro ogni pronostico ha portato il piccolo Leicester City alla conquista della Premier League 2015-16, ha commentato ironicamente e non senza emozione, il conferimento della cittadinanza onoraria che il consiglio comunale del capoluogo di regione ha voluto attribuirgli.
Claudio Ranieri è tornato a Catanzaro – a dire il vero lo fa ogni anno per le vacanze estive – e ha ritrovato tutta la città che gli si è stretta attorno. Tanti giovani alla ricerca del selfie con l’allenatore del Leicester, tanti meno giovani ansiosi di rivedere un pezzo di storia giallorossa che ha scritto il suo nome nell’olimpo del calcio.
Una festa che è cominciata con una passeggiata di qualche centinaio di metri dal teatro Politeama fino a Palazzo de Nobili, tragitto durante il quale l’affetto della città si è fatto sentire.
Peccato che all’interno della casa comunale ci fosse spazio solo per pochi ospiti selezionati e qualche “imbucato”. Tutti gli altri hanno potuto seguire il tributo a Ranieri attraverso i maxischermi allestiti fuori dal Comune. E non è mancata neanche la nota polemica di alcuni tifosi giallorossi che non hanno perso l’occasione per sottolineare come dei risultati dell’investimento di 5 milioni di euro per il restyling dello stadio, ancora non se ne abbia contezza, tanto che anche per quest’anno, il Catanzaro rischia di trovarsi un “Ceravolo” monco del settore dei “Distinti”. Diversi gli striscioni esposti dal gruppo di sostenitori giallorossi, aventi tutti come bersaglio il sindaco Abramo e la classe politica cittadina. A parte questo, l’accoglienza che Catanzaro ha riservato al suo ex numero 3, è stata delle migliori: «Catanzaro mi ha accolto benissimo, qui sono a casa», ha detto Ranieri ai giornalisti prima prima di ripetere il paragone tra il suo Catanzaro e il suo Leicester: « Quello che ha dimostrato il Leicester adesso rappresenta quello che eravamo a Catanzaro tanti anni fa dal ’74 in poi, una squadra che si voleva bene ed in molti ancora ci vediamo tutti gli anni. Essere gruppo aiuta a fare molte cose, anche quelle che sembrano irrealizzabili, se si lavora con serietà tutti uniti verso un obiettivo».
Inevitabilmente il discorso si è concentrato anche sulla Nazionale di Antonio Conte, che proprio sul concetto di compattezza del gruppo ha costruito la propria solidità: «La Nazionale italiana sta facendo un grande Europeo, abbiamo un allenatore bravissimo, si vede che il gruppo è unito, devo fare i complimenti a tutti i ragazzi».
Ma da un profondo conoscitore del calcio inglese, non poteva non arrivare un commento dopo l’eliminazione della nazionale di Hodgson: «Sono 50 anni – ha detto – che la Nazionale inglese non riesce a competere quando ci sono Europei e Mondiali ed è una cosa inspiegabile».
Quanto alle sorprese dell’Europeo francese, l’Islanda è stata più volte accostata proprio al Leicester di Ranieri che plaude al campionato della piccola nazione: «Quella dell’Islanda è una bellissima avventura: stanno facendo un gran campionato».
Il sindaco Sergio Abramo, dal canto suo, ha espresso così le motivazioni che hanno portato alla decisione di conferire la cittadinanza onoraria a Ranieri: «L’esempio di questo Leicester e di quel Catanzaro può essere preso come pietra di paragone per l’agire di una comunità come la nostra. Per lo sviluppo di una città bisogna restare uniti, maggioranza e minoranza, forze di governo e di opposizione, senza annullare le differenze e nel pieno rispetto dei ruoli, proprio come una squadra di calcio, ma senza dimenticare che bisogna remare verso l’unica direzione possibile: il bene della nostra città, il capoluogo di Regione, che ha ancora potenzialità inespresse e può crescere ancora. Mi auguro che questa cittadinanza onoraria sia l’occasione che permetta a tutti noi, amministratori comunali, di riflettere con attenzione su queste necessità e ci spinga, una volta per tutte, a superare le divisioni per dare uno slancio definitivo alla nostra Catanzaro capoluogo di regione».
Dopo aver ricevuto in dono dalla città un’opera del maestro orafo crotonese Michele Affidato, Claudio Ranieri ha regalato al sindaco Sergio Abramo due maglie del Leicester: la maglia “home” di Vardy autografata e la nuova maglia “away”, che per la stagione 2016-17 sarà rossa e non più nera, firmata dallo stesso Ranieri.
In platea, a battere le mani per il tecnico più amato in Inghilterra, i suoi ex compagni. Da Improta a Braca, da Banelli a Silipo, fino ad arrivare a Massimo “O’Rey” Palanca per il quale, neanche a dirlo, la platea si è sciolta in un lunghissimo applauso. Ma sul passato, Ranieri ha una sua idea: «Non dovete vivere di ricordi – ha detto rivolgendosi ai tifosi giallorossi – ma stare vicino al presidente, alla squadra che sta nascendo. Quando stavo qua si sentiva il calore del pubblico ed eravamo orgogliosi di indossare la maglia del Catanzaro e di rappresentare migliaia e migliaia di cittadini, solo così si può costruire qualcosa di importante». Un “cross” perfetto per l’attuale presidente del Catanzaro, quel Giuseppe Cosentino che assieme a sua figlia Gessica e al direttore sportivo Antonello Preiti, ha preso il testimone della fallita Uesse e si è ripromesso di riportare la squadra giallorossa nel calcio che conta.
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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