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Droga, maxi operazione sull'asse Italia-Colombia-Costa Rica

ROMA Su invito degli uomini di Platì, i narcotrafficanti colombiani sono stati persino ospitati nel piccolo paese aspromontano, dove sono stati discussi accordi e transazioni che hanno permess…

Pubblicato il: 30/06/2016 – 6:10
Droga, maxi operazione sull'asse Italia-Colombia-Costa Rica

ROMA Su invito degli uomini di Platì, i narcotrafficanti colombiani sono stati persino ospitati nel piccolo paese aspromontano, dove sono stati discussi accordi e transazioni che hanno permesso ai clan della Jonica di inondare di cocaina i porti d’Europa. Lo hanno scoperto gli uomini del Goa di Catanzaro, coordinati dalla Dda di Reggio Calabria, nell’ambito della maxioperazione antidroga “Due Mari” che ha portato ad arresti e fermi in Italia, Colombia e Costa Rica. Non tutti sono stati acciuffati, dunque per adesso gli inquirenti mantengono massimo riserbo sui destinatari del provvedimento. Ma tutti sono convinti di essere di fronte ad un’indagine di portata storica. Non solo è stata sgominata una pericolosa organizzazione internazionale di narcotrafficanti, cui sono state sottratte ingenti quantità di cocaina, ma  l’indagine ha segnato soprattutto un salto di qualità nei rapporti investigativi internazionali. «Gli elementi acquisiti nell’ambito di questa come di precedenti inchieste dalla Dda di Reggio Calabria – dice il procuratore capo Federico Cafiero de Raho – sono stati condivisi con la Dea e questo ha permesso di instaurare procedimenti tanto in Colombia, come in Costa Rica». L’ennesima conferma della credibilità acquisita negli anni da inquirenti e investigatori calabresi presso agenzie internazionali antidroga come la Dea, che «proprio grazie a questa inchiesta – commenta soddisfatto uno degli inquirenti – riesce per la prima volta ad entrare in Costa Rica, paese fino ad oggi praticamente interdetto agli investigatori americani». Terza fase del fortunato filone  investigativo inaugurato dall’indagine Solare  e proseguito con New Bridge e Columbus 1 e 2 – tutte coordinate dall’allora procuratore aggiunto Nicola Gratteri, da qualche mese capo della Dda di Catanzaro – l’operazione svela un ulteriore tassello della fitta rete di accordi, relazioni e traffici fra narcos latinoamericani e uomini della ‘ndrangheta. Un rapporto ormai datato, portato alla luce dall’indagine Solare, che ha permesso di scoprire i contatti fra i clan di Gioiosa Jonica e i cartelli messicani della droga, il Cartel del Golf e gli Zetas, svelando anche il nuovo ruolo di New York, convertitasi in borsa internazionale dei traffici di droga e importantissima base logistica per la ‘ndrangheta. Un radicamento speculare alla crisi dei rapporti fra le famiglie storiche della mafia americana e Cosa nostra siciliana, sostituita nel ranking della credibilità criminale dalla ‘ndrangheta. Ed è proprio questo il contesto in cui maturano i contatti fra i broker calabresi della droga e i narcos latinoamericani, disposti anche a viaggiare in Calabria, per conoscere il territorio dei puntuali e precisi clienti. I dettagli dell’indagine, verranno resi noti in una conferenza stampa programmata alle 12 nella sede della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo a Roma, alla presenza del procuratore nazionale Franco Roberti, del procuratore capo di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, di rappresentanti della Gdf, della Dea, della polizia colombiana e della Dcsa.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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