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L'accordo con Agenas è un ceffone a Oliverio 



Egregio Presidente, dopo l’emanazione del Dca numero 46/2016, che recepiva una convenzione a titolo oneroso della Regione con Agenas, il suo delegato Pacenza ha preannunciato ricorso contro il Dca …

Pubblicato il: 30/06/2016 – 14:35
L'accordo con Agenas è un ceffone a Oliverio 



Egregio Presidente,

dopo l’emanazione del Dca numero 46/2016, che recepiva una convenzione a titolo oneroso della Regione con Agenas, il suo delegato Pacenza ha preannunciato ricorso contro il Dca su cui la Regione, mero pagatore, non è mai stata consultata.
La risposta dei commissari governativi alle sue proteste è stata l’emanazione del Dca numero 58/2016 che, attraverso una banalissima motivazione, serve esclusivamente a quadruplicare il costo della convenzione a favore di Agenas.
Infatti, come riportato da note di stampa, già da un anno e sempre a sua insaputa, era stato raggiunto un accordo tra i commissari e Agenas che stabiliva in 50.000 euro il compenso per il supporto tecnico. Giova rammentare che la precedente amministrazione, che ha usufruito ugualmente del supporto di Agenas, non ha mai speso una euro per tale supporto né un euro per le spese dei consulenti. Sempre per informazione Le ricordo che Agenas aveva tentato il colpo con il commissario ad acta generale Pezzi il quale aveva risposto che, all’epoca, la giunta non era nelle condizioni di assumere impegni economici in quanto si trovava in regime di prorogatio e che, ove la nuova giunta avesse ritenuto di aderire alla nuova impostazione dei rapporti economici con Agenas, il Commissario ad acta avrebbe potuto dare una risposta a voler significare che spettava unicamente alla giunta regionale e non al commissario ad acta decidere sulla proposta di convenzione in termini onerosi. Ma parliamo di un uomo ben diverso dagli attuali commissari che ha pagato la sua correttezza con la rimozione dall’incarico anche per dare modo al ministero della salute di raddoppiare lo stipendio al gioiellino della Lorenzin (220.000 euro annui per qualche comparsa in Calabria a fronte di un blocco totale del Piano di rientro, come dimostrato dal verbale del tavolo di riunione del 19 aprile, nonché dal progressivo aumento del deficit).
Il Dca numero 46 riportava all’articolo 6 della convenzione allegata, definito “Corrispettivo”, un curioso dilemma laddove la cifra era, in numero, pari a euro 200.000 mentre la specifica di tale cifra riportava, a parola, cinquantamila/00 .
Evidente furbata in attesa di vedere cosa sarebbe successo o distrazione dell’ufficio dei commissari? Lo stesso ufficio che ha raggirato il presidente della Regione sulla vicenda della costituzione al Tar della Regione contro il Dca numero 30 anche se lei continua a fare finta di non vedere i comportamenti anomali di dirigenti e funzionari infedeli all’amministrazione da cui dipendono.
Oggi i commissari, con il Dca 58, risolvono il dilemma e stabiliscono in euro 200.000 il compenso per Agenas addolcendo il titolo dell’articolo 6 della convenzione da “Corrispettivo” a “Contributo”. Che artisti!
Quindi, nonostante il già assunto accordo bilaterale prevedesse un impegno per la Regione pari a 50.000 euro i commissari, padroni della sanità calabrese con la Regione silente, quadruplicano il “Contributo” per un servizio che – mi creda – non è assolutamente necessario (e lo affermo per esperienza diretta) ma lo diventa laddove i commissari governativi intendono gestire in proprio il Piano di rientro ma non sono versati in tale materia.
Mi sembra evidente che il Dca numero 58 costituisce un altro sonoro ceffone. Ora se Gerardo Mario Oliverio vuole cristianamente porgere per l’ennesima volta la guancia è un problema di Gerardo Mario Oliverio (mi ricorda Totò che preso a schiaffi da uno che lo aveva scambiato per un’altra persona si lasciava prendere a schiaffi dicendo «voglio vedere fino a dove vuole arrivare»).
Ma al presidente della Regione Oliverio, che rappresenta tutti i calabresi, non è concesso questo continuo sputtanamento né gli è consentito subire i numerosi raggiri da parte di dirigenti e funzionari regionali infedeli all’Amministrazione da cui dipendono senza che adotti chiari interventi politici, in sede governativa, ed organizzativi all’interno degli uffici regionali. Forse non ha notato che i raggiri nei suoi confronti hanno premi economici e di carriera. Come si può, infatti, pensare di nominare referente di Agenas per la Regione un funzionario e non il dirigente generale del Dipartimento?
Nella recente dichiarazione del suo delegato Pacenza, in perfetto stile burocratese, non vi è alcun accenno al grande e continuo conflitto di interesse di Urbani che riveste contemporaneamente il ruolo di sub commissario della Lorenzin e sponsor (pardon, componente del Collegio sindacale) di Agenas. Questi due la stanno cancellando e lei risponde con il burocratese?
Basterebbe che si facesse sintetizzare il verbale del tavolo del 19 aprile per rilevare come il commissariamento di questi due sia fallito in pieno rappresentandone proprio i rilievi del tavolo la certificazione del fallimento anche se poi gli stessi dirigenti del tavolo, a loro volta servi dei Ministri, individuano il problema della Calabria non nel totale fallimento del commissariamento ma nella mancata concessione della sede alla Cittadella (per la quale rinnovo la mia proposta di roulotte in piazza) ai due commissari.
Presidente Oliverio le chiedo fino a quando, al contrario di Totò, vuole continuare a farsi prendere a ceffoni e fare sopportare ai calabresi questa colonizzazione affaristica che si riflette su una progressiva depauperizzazione di sanità per i Cittadini calabresi che l’hanno voluta Presidente della Regione.

*Segretario aziendale Ao di Reggio Calabria e Consigliere nazionale Anaao-Assomed

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