COSENZA «Il Ministero dell’economia e delle finanze ha revocato un mutuo alla Regione Calabria per gravi inadempienze rispetto al Programma denominato 20.000 Abitazioni in affitto. E da 20 anni manca un piano di manutenzione e riqualificazione degli immobili destinati all’edilizia sociale. Serve subito un’audizione – nella prossima convocazione della IV Commissione Consiliare “Assetto e Utilizzazione del Territorio e Protezione dell’Ambiente” – dell’assessore ai Lavori Pubblici, Roberto Musmanno, del dirigente del dipartimento “Infrastrutture, Lavori pubblici e Mobilità”, delle organizzazioni degli operatori Ance, dell’Anci, delle Cooperative, al fine di comprendere le ragioni dello stallo delle singole iniziative finanziate e dell’intero settore delle Politiche abitative. Rilanciare l’edilizia sociale significa, invece, dare risposte ai cittadini che esercitano un diritto legittimo, favorire la crescita di occupazione e mettere in moto il settore edile da troppo tempo in contrazione». È quanto ha chiesto il consigliere regionale del Partito democratico Carlo Guccione in una missiva inviata al presidente della IV Commissione consiliare “Assetto e utilizzazione del territorio e Protezione dell’ambiente”.
«L’emergenza abitativa – afferma Guccione nella lettera – è un fenomeno che in Calabria coinvolge oltre il 22% delle famiglie (in locazione); a queste si aggiungono le categorie sociali più deboli: giovani coppie, famiglie monoreddito, anziani, donne in stato di disagio e persone diversamente abili. La ricognizione sullo stato del patrimonio di edilizia residenziale pubblica nella nostra regione, quantificato in 38.900 alloggi, evidenzia una situazione di notevole degrado e condizioni di inagibilità, ed inutilizzazione per fattori diversi, in misura anche superiore al 20%».
«Il Programma di recupero e razionalizzazione degli alloggi Erp, ex Art. 4 L.80/2014 – prosegue Guccione – ad oggi non ha visto un adeguato interessamento da parte del Dipartimento regionale competente nella necessaria interlocuzione con il M.I.T. Il Bando di concorso per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione o in proprietà, ex L.36/08, vede, sull’apposito capitolo di bilancio, risorse insufficienti e certamente in misura non adeguata alla prosecuzione degli interventi in itinere. Il Fondo rotativo per costituire garanzie accessorie per la contrazione di mutui finalizzati all’edilizia sociale, per il quale si è provveduto con apposita Dgr allo stanziamento di 10 milioni di euro, non è stato ad oggi ancora attivato. Il Piano nazionale di edilizia abitativa, ex Artt.8-12 del DPCM 16.7.2009, procede con enorme lentezza, nonostante il ministero delle Infrastrutture e Trasporti abbia più volte sollecitato la Regione Calabria a sottoscrivere gli accordi con i soggetti finanziati, necessari per l’avvio del programma. Il Dipartimento Lavori pubblici della Regione Calabria non ha ancora inviato al M.I.T. la richiesta di rendicontazione sullo stato di attuazione del Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile, ex Decreto Ministeriale N.2295 del 26.3.2008. Il MEF ha provveduto alla revoca del mutuo concesso in favore della Regione Calabria, sul Programma denominato “20.000 Abitazioni in affitto”, per gravi inadempienze. La Regione dovrà adesso garantire con fondi propri la copertura delle restanti somme necessarie». «È necessario – aggiunge il consigliere regionale – disporre una puntuale ricognizione su tutti gli interventi avviati al fine di verificarne il reale stato di attuazione ed evitare il rischio di definanziamento di numerosi interventi finanziati e/o co-finanziati dai Ministeri competenti, come i Contratti di Quartiere I-II o l’Art. 18 della Legge 203/91. Il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, ex L. 431/98, necessita di oltre 21 milioni di euro per soddisfare le oltre 9.600 domande pervenute. L’attuale disponibilità di 983.000 euro è in grado di dare risposta solo al 4% delle istanze. È del tutto evidente la necessità di porre in essere misure adeguate a fronteggiare tale emergenza. Infine, ma certamente non ultimo in ordine di importanza, sembrerebbe che il Dipartimento Lavori pubblici ed Infrastrutture, non avrebbe ancore le idee del tutto chiare sulle ipotesi di utilizzo delle risorse allocate sul capitolo 20128/1208 della Cassa Depositi e Prestiti per l’edilizia sovvenzionata, che ammontano ad oltre 120 milioni di euro, ma anche e soprattutto sui residui rinvenienti dai cosiddetti “Buoni casa” risorse appostate da oltre 15 anni ed in gran parte non utilizzate. Il M.I.T. – conclude Guccione – ha più volte sollecitato il Dipartimento Regionale competente non solo ad inviare dettagliate relazioni sullo stato di attuazione dei programmi cofinanziati, ma anche a recarsi presso lo stesso Ministero al fine di concertare una valida e fruttuosa collaborazione, dichiarando, altresì, anche la propria disponibilità a fornire supporto tecnico ed amministrativo. Recenti incontri al M.I.T. hanno evidenziato una inadeguata ed insufficiente risposta da parte del dipartimento regionale».
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