Ventidue nomi per la Film Commission – L'ELENCO




CATANZARO Alcuni sono habitué dei bandi regionali e non hanno nulla a che vedere con il cinema. Avvocati e commercialisti: i loro nomi si trovano in tutte le procedure di nomina bandite dalla Regione (e dal consiglio regionale), da Fincalabra al Corecom. Questione di requisiti, buoni per ogni genere di incarico. Altri hanno legami saldi con la settima arte. Ma in Calabria sensibilità artistica e capacità manageriali dovranno per forza trovare una sintesi. È necessario per rimettere in piedi quello che, altrimenti, rischia di andare in archivio come l’ennesimo carrozzone. La Film Commission prova a ripartire da una rosa di 22 nomi, tra i quali si dovrà scegliere il nuovo presidente. Che arriverà dopo un lungo periodo di stasi. E sarà chiamato a fare meglio del suo predecessore, Ivano Nasso, nominato dalla giunta di centrodestra nel 2014. Del suo passaggio (e va bene che i fondi a disposizione non erano molti) si ricorda solo la candida ammissione che ai film e al cinema preferiva le serie tv (e qui la disputa se fosse lui il vero esperto è più che mai aperta, vista la qualità di certi serial). Nuovo presidente in arrivo e (si spera) miglior fortuna per la Film Commission, dunque. Di certo, nei mesi scorsi, c’è da registrare la polemica tra Wanda Ferro e Mario Oliverio. Con la vicecoordinatrice di Forza Italia ad accusare di immobilismo il governatore. E lui a replicar che quell’immobilismo era un lascito dei guai del passato, quando «la Film Commission, con gli amici di Wanda Ferro» aveva «prodotto oltre un milione di debiti e zero produzioni cinematografiche». Schermaglie politiche. Tra poco toccherà al nuovo management.

I CANDIDATI Tre candidati hanno trascorsi politici più o meno recenti. Sono Lorenzo Franzì, avvocato lametino che si è candidato alle provinciali di Catanzaro nel 2008, portando a casa 261 voti per il Nuovo Psi. E nel nuovo Psi è sceso in campo Emilio Ieraci, di Polistena: erano le regionali del 2005 e i voti furono 1.061. Nella lista dei 22 c’è anche l’ex sindaco di Rombiolo Mario Ferraro. Si candida a presiedere la Film Commission anche Gilberto Floriani, che guida da anni il Sistema bibliotecario vibonese e punta restare nella cultura calabrese ma cambiando settore. Resterebbero nel loro ambito naturale, invece, altri candidati già piuttosto noti. C’è Giuseppe Citrigno, presidente dell’Anec Calabria e proprietario delle sale storiche della città di Cosenza, nonché membro della Commissione ministeriale Cinema. Manuela Metri, reggina, tornerebbe a casa dopo una vita professionale trascorsa tra Roma e Los Angeles, dove lavora al Lee Strasberg Theatre Institute. I fan delle soap la ricorderanno in Santa Barbara, qualche anno fa. Gianfranco Angelucci, invece, segnala nel proprio curriculum una collaborazione con Federico Fellini, oltre a 5 romanzi e alla presenza nella giuria dei David di Donatello. Alessandro Russo, cosentino anche lui, è il giornalista che ha “inventato” (assieme a Giuseppe Citrigno) “La Primavera del cinema italiano”, manifestazione che raduna a Cosenza folle di appassionati. Un docente a contratto dell’Università per stranieri di Perugia, Federico Giordano, tenterà la scalata. E ci proverà anche il regista reggino Fabio Mollo. Nel 2011 ha vinto il Premio “Giovani Registi Italiani – Young Italian Filmmakers Prize” dell’Istituto di Cultura Italiano di New York e una borsa di studio presso la New York Film Accademy. Nel 2012 gli è stata assegnata la borsa di sviluppo del Nipkow Programm di Berlino. Ora prova a passare dall’altra parte.

p. p. p.

I candidati alla carica di presidente della Film Commission