ROSSANO “Estate 2016, la Sibaritide continua a rimanere isolata. In un territorio che fonda la sua economia anche e soprattutto sul turismo vacanziero stagionale è inimmaginabile che in questo periodo non sia praticabile nessuna delle due strade principali, quella della diga di Tarsia e quella del canale degli Stombi, che dalla direttrice autostradale si diramano verso la costa ionica cosentina. È vergognoso, infatti, l’inspiegabile fermo dei lavori del Megalotto 4 sulla ex Statale 534 che diventa ancora più paradossale con la chiusura, anch’essa dovuta ai lavori di riqualificazione, della Provinciale 197. Tutto questo nell’assordante silenzio delle istituzioni regionali e nazionali che non hanno mosso un dito per accelerare la riapertura dei cantieri sulla Firmo-Sibari, in stallo a causa della revoca dell’appalto alla Vidoni Spa implicata nello scandalo Anas. Mentre “l’irraggiungibile” comprensorio sibarita, già di per se penalizzato da una carenza infrastrutturale cronica, rischia il crollo dell’economia turistica estiva”.
È la denuncia del segretario questore dell’assemblea regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, posta alla base di una recente interrogazione che lo stesso Consigliere della Casa della Libertà ha presentato al governatore Mario Oliverio. Questo, per sapere quali provvedimenti si intendano assumere, nel breve termine, per poter sollecitare la riapertura totale dei cantieri, l’ultimazione dei lavori di ammodernamento ma, soprattutto, per conoscere quali sono gli interventi immediati che la Regione intende promuovere presso Anas ed il Ministero dei Trasporti per consentire accesso stradale diretto al territorio della Sibaritide.
Alcune cose – dichiara Graziano – possono succedere, purtroppo, solo in Calabria e per colpe specifiche della politica e delle istituzioni che, evidentemente,sia a Roma che a Catanzaro non sanno ben rappresentare le istanze e le esigenze dei cittadini. Solo qui, in questa terra, dove l’estate diventa una fonte di reddito essenziale per molte famiglie, si può verificare che nei periodi di alta stagione e di maggiore afflusso turistico, le strade rimangano chiuse a causa dei lavori o che, ancora peggio, gli stessi cantieri rimangano fermi a causa di cavilli burocratici e giudiziari. È il caso specifico del raddoppio della ex statale 534, asse viario di collegamento tra l’uscita autostradale di Firmo e Sibari, inserito nel più ampio progetto di ammodernamento della Statale 106 ionica. Questi lavori, nonostante fossero stati salutati con grande speranza e buon auspicio dal territorio della Sibaritide,si sono rivelati un dramma per questo comprensorio. La consegna dell’opera sarebbe dovuta avvenire il 31 dicembre scorso.
Oggi – aggiunge – non solo si registrano profondi ritardi sulla tabella di marcia ma è drammatico lo stallo totale dei cantieri, con un tracciato stradale che ormai non esiste più e nell’incertezza più assoluta di chi dovrà proseguire i lavori dopo la revoca dell’appalto alla società titolare. Già dall’aprile scorso, su sollecitazione del prefetto di Cosenza e a seguito di un terribile incidente stradale lungo la strada di servizio realizzata ai margini della ex SS 534 in cui perse la vita una ragazza, Anas avrebbe dovuto procedere alla riassegnazione dei lavori. Ma di questo ancora non c’è traccia. E bene ha fatto – prosegue il consigliere della Cdl – il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ad aprire un’inchiesta per far luce sulle cause di tali ritardi. Tutto procede a rilento nel totale disinteresse della Regione e del Governo nazionale amico. Entrambi interessati alle passerelle politiche in Calabria, ma attente a rimanere distanti dai veri problemi della gente e dei territori.
E tutto questo – ribadisce Graziano – avviene nell’altro contesto, a dir poco grottesco, della chiusura, per lavori di ammodernamento, della Provinciale 197 della diga di Tarsia. Insomma le due principali strade che collegano la Sibaritide al resto della Calabria sono praticamente impraticabili. Mi farò promotore di un’azione di protesta civile insieme ai sindacati e ai comitati cittadini che in questo periodo sono impegnati per sollecitare il riavvio immediato e la conclusione dei lavori.
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