Liste d'attesa, ecco come gli ospedali violano la legge

CATANZARO Sono infinite e pure ignote. In Calabria, nella stragrande maggioranza dei casi, non è possibile consultare le liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Non è una semplice dimenticanza, è una violazione di legge. Il decreto legislativo 33 del 2013 (articolo 41, comma 6) ha dettato le regole in fatto di trasparenza: «Gli enti, le aziende e le strutture pubbliche e private che erogano prestazioni per conto del servizio sanitario sono tenuti a indicare nel proprio sito, in una apposita sezione denominata «Liste di attesa», il tempi di attesa previsti e i tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogata». Una prescrizione obbligatoria elusa da quasi tutte le Aziende territoriali e ospedaliere della regione.

SEZIONI VUOTE Sul portale della Regione Calabria esiste una pagina che raggruppa tutti i link che rimandano ai siti e alle relative sezioni di ogni singola Azienda. Il paziente che vuol sapere quanto dovrà aspettare per sottoporsi a un esame rischia però di rimanere deluso. Pagine web con la dicitura “Liste d’attesa” vuote, dati non aggiornati o aggiornati in modo molto parziale, confusione grafica e nessuna certezza che le scadenze indicate coincidano con l’effettivo stato della situazione. Quello che dovrebbe essere un servizio agli utenti, per giunta obbligatorio per legge, diventa una perdita di tempo. Che si somma ai gravi ritardi strutturali di tutto il sistema, dove per fare un semplice esame di routine molto spesso possono passare anche mesi o anni. 

LE AZIENDE Partiamo dai pochi casi virtuosi. Sono solo due su otto Aziende regionali. Il sito dell’Asp di Crotone presenta un’apposita sezione con tutte le liste d’attesa, pubblicate in pdf e aggiornate al 16 giugno. Bene anche l’Asp di Vibo, con i dati aggiornati mese per mese, così come dovrebbe essere in un regime normale. Sono eccezioni, per il resto la trasparenza è una sconosciuta.

(Il sito dell’Asp di Catanzaro)

Emblematico il caso dell’Asp di Reggio: c’è la sezione ma dentro non si trova nulla, nemmeno un link o un prospetto excel. Stessa omissione anche per l’Asp e l’ospedale Pugliese di Catanzaro: si clicca su “Liste d’attesa” ma i dati non ci sono.

(La sezione “Liste d’attesa” dell’Asp di Reggio)

Il sito della Mater Domini, invece, presenta il suo elenco: purtroppo è aggiornato a febbraio, così come quello dei Riuniti di Reggio. Molto più intricata la situazione per le Aziende cosentine. Il portale dell’ospedale Annunziata conduce a una pagina che riporta un suggerimento per la navigazione: «Per visualizzare i files presenti in questa sezione tornare indietro e cliccare su “apri dettagli”». Il guaio è che per trovare il nuovo link servirebbe un luminare di informatica. Esiste pure un’altra sezione “Liste d’attesa”: forse è quella giusta, ma pure questa è bianca.
Ancora più labirintico il sito dell’Asp di Cosenza. Dapprima si arriva al prospetto grafico che dovrebbe riportare tutti i dati, ma non è mai stato aggiornato. Solo dopo aver scandagliato in lungo e in largo il sito si trova la pagina del Cup (Centro unico di prenotazione), al cui interno è presente una piccola e poco visibile icona che, in teoria, dovrebbe fornire i tempi di ogni singola prestazione sanitaria. Ma, anche qui, la speranza è vana: lo schema grafico è tanto elementare quanto incomprensibile. Risultato: inutile cercare informazioni per questa via. Non resta che farlo alla vecchia maniera. Perché qui la legge è un optional.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it