CATANZARO «Squadra che perde di cambia. E prima ancora si cambia il modulo di gioco». Vincenzo Pasqua, consigliere regionale della lista “Oliverio presidente”, entra a gamba tesa prima della direzione regionale del Partito democratico prevista per sabato prossimo. Analizza le batoste rimediate alle amministrative e l’attività del consiglio regionale. E parte dal presupposto che «quando una squadra subisce ripetute e sonore sconfitte, come quelle subite a Cosenza, Crotone, Vibo e Lamezia, non si può continuare a far finta di nulla ed a sostenere che non si tratti di inefficienza e/o incapacità politica di quanti hanno giocato la partita da titolare o addirittura hanno fatto le squadre, sostenendo che non sia un problema di nomi e/o di persone: è esattamente il contrario. Bisogna avere il coraggio e il pudore di chiamare le cose per nome, soprattutto per far comprendere a chi ci guarda dal di fuori che siamo persone che si impegnano per il bene della collettività».
Che le responsabilità emergano chiaramente, dunque, al riparo dai tentativi degli ispiratori di quelle strategie disastrose di defilarsi dopo le sconfitte.
Pasqua intravede il rischio che i cittadini abbandonino del tutto il progetto messo in campo dal centrosinistra: «Se non si riesce a dare un’iniezione di fiducia ai cittadini inverando un cambiamento reale e virtuoso che passi attraverso una collegialità concreta, il rischio è quello di essere travolti tutti, nessuno escluso, dallo tsunami dell’antipolitica. A quel punto, a nulla varrebbero i tentativi posti in essere dai singoli al fine di smarcarsi e mettersi in luce individualmente nella illusoria speranza di potersi salvare».
«La barca – spiega il consigliere – sta letteralmente colando a picco mentre il malcontento fra la gente galoppa, complice la morsa della crisi che vede tante famiglie in difficoltà anche ad arrivare a fine mese. Si coglie a piene mani un’insofferenza diffusa e un generale disorientamento mentre non s’intravedono spiragli per superare le grandi questioni ancora aperte che attanagliano la Calabria. La verità è che ormai siamo quasi giunti al capolinea della sfiducia e della speranza di cambiamento. È abbondantemente scaduto il tempo per immaginare, programmare e pianificare, e soprattutto per parlare».
È un’analisi drastica, che chiama all’impegno tutti gli inquilini di Palazzo Campanella: «Anche il consiglio regionale deve implementare il proprio ruolo di giuda dell’indirizzo politico regionale, anche attraverso riforme radicali capaci di rafforzarne l’iniziativa legislativa, la programmazione generale e il dovere di controllo e valutazione costante sull’operato della giunta. Gli strumenti potenzialmente ci sarebbero ma se non si fa un tagliando vero e ci si guarda dritti negli occhi, tutto ciò rimarrà, con buona pace di tutti, lettera morta. Occorre un confronto serio tra le forze di maggioranza per sostenere un percorso di miglioramento anche tra giunta e Consiglio, in cui necessariamente si doti quest’ultimo delle risorse necessarie per efficientarne le funzioni».
«Penso – continua Pasqua –, a titolo esemplificativo a quanto immaginato nello Statuto di altre Regioni, in cui viene previsto l’inserimento nei testi delle leggi da approvare di strumenti in grado di dettare modalità e tempi certi con cui svolgere le funzioni di controllo e valutazione sull’operato della giunta regionale, cui sono riconnessi precisi obblighi informativi a carico dei soggetti attuatori. La priorità è innanzitutto restituire il primato alla Politica in senso puro, quale momento di confronto vero e costante, oltreché sintesi in grado di dare risposte efficaci e incisive alle istanze dei calabresi, superando demagogia e populismi che serpeggiano e che rischiano di fare presa sui cittadini stanchi e scoraggiati. Tuttavia – chiude il consigliere regionale –, se ciò non dovesse avvenire attraverso segnali rapidissimi che siano espressione di una volontà politica improntata a cambiare radicalmente passo, allora vorrà forse dire che i tempi saranno maturi per addivenire a scelte e valutazioni ulteriori».
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