REGGIO CALABRIA Blitz dei 5 Stelle al canile di Mortara. Questa mattina, attorno a mezzogiorno, i deputati pentastellati Federica Dieni e Paolo Bernini, assieme a una delegazione della Lega del cane, si sono presentati assieme a un pool di etologi, veterinari e avvocato della nota associazione animalista nazionale, al canile di Mortara per un’ispezione. Obiettivo: verificare personalmente le condizioni della struttura comunale, affidata dall’amministrazione all’associazione Aratea, che dal 19 giugno scorso è chiusa al pubblico per una sospetta emergenza sanitaria.
Secondo quanto recita una disposizione firmata dal dirigente comunale del settore Ambiente, Loredana Pace, a Mortara ci sarebbe il pericolo di un’emergenza sanitaria, per questo l’accesso sarebbe stato interdetto a visitatori e volontari. Motivo? Tra i cani di Mortara si sarebbe diffuso il cimurro. Una circostanza singolare – spiegano le associazioni animalista della città, che da settimane lottano inutilmente per esercitare la funzione di controllo dei canili che è loro assegnata – per una serie di ragioni.
Primo, il cimurro è una delle prime malattie contro cui vengono vaccinati i cani e la vaccinazione dovrebbe essere un obbligo per ogni nuovo ingresso in canile. Secondo, in letteratura veterinaria non è considerata una zoonosi, dunque non può essere utilizzato per motivare la chiusura per motivi sanitari. Terzo, a quanto risulta, a Mortara non è mai stato autorizzato il canile sanitario, tanto meno sono mai state rispettate le prescrizioni previste per farlo coesistere con il rifugio, dunque continuerebbe ad operare in piena illegalità.
Nel frattempo – e proprio questo avrebbe allarmato parlamentari e vertici della Lega del cane – oltre una ventina di cani della struttura sarebbero morti per motivi ancora da chiarire. Un dato mai confermato con certezza e precisione dall’associazione Aratea che gestisce il canile, ma testimoniato da foto e video che molti volontari indignati hanno fatto circolare sui social network, scatenando la generale indignazione. Ma nessun chiarimento, né da parte di Aratea, né da parte del Comune. Allo stato, di fatto non si conosce il numero di cani morti nel corso dell’ultimo mese a Mortara. Secondo alcune indiscrezioni, sarebbero circa quaranta, ma di loro non ci sarebbe traccia perché alcuni fra cuccioli e adulti non sarebbero mai stati registrati.
Un dato che è finito al centro delle verifiche disposte anche dalla Procura di Reggio Calabria, che per due volte nel giro di un mese ha mandato una squadra di tecnici veterinari a verificare le condizioni degli animali in canile. E sarebbero stati loro – secondo quanto filtra – a notare che molti dei cuccioli ospitati nei box sarebbero spariti senza lasciare traccia alcuna nei registri. A qualche ora dall’inizio dell’ispezione, mentre la struttura continua a essere presidiata da cittadini e volontari cui viene impedito l’accesso, si sono presentati a Mortara la dirigente Loredana Pace e l’assessore Muraca, per spiegare ai volontari le determinazione dell’amministrazione riguardo la struttura. L’ispezione è ancora in corso, ma nel frattempo, secondo indscrezioni, circa dieci cani sono stati ricoverati d’urgenza in clinica per ordine dei veterinari e degli etologi del pool della Lega del Cane.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
x
x