CATANZARO Ribadita la richiesta di rinvio a giudizio per nove dei 10 imputati coinvolti nel cosiddetto scandalo dell’edilizia sociale. I sostituti procuratori di Catanzaro Domenico Guarascio e Fabiana Rapino, nel corso dell’udienza preliminare, hanno chiesto il processo per l’ex assessore regionale ai Lavori pubblici (e attuale vicepresidente del consiglio regionale in quota Ncd), Pino Gentile, per Antonio Capristo, Filippo Arillotta, William Grimoli, Giovanni Pianini, Fiore Cava, Antonio Tallarico e Bina Sprovieri. Unica posizione che i pm hanno chiesto il non luogo a procedere è quella di Domenico Pallaria, direttore generale dei dipartimenti Lavori pubblici e Ambiente. Per gli imputati le accuse sono, a vario titolo, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. L’inchiesta riguarda la vicenda dell’annullamento di un “Bando di concorso per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione o in proprietà” effettuato nel periodo in cui Pino Gentile era assessore ai Lavori pubblici nella giunta Scopelliti. Il bando annullato era stato emanato dalla precedente giunta Loiero ma, secondo i nuovi amministratori regionali, presentava numerose criticità. La delibera in questione, che annullava il bando delle precedente giunta era la 474/2010, mancava del parere del dirigente di settore e in assenza di istruttoria, senza esplicitare le ragioni di urgenza e i poteri avocativi dell’organo rappresentativo. Un nuovo bando sull’edilizia veniva poi approvato da Capristo e Laganà, adottando una successiva integrazione volta a “procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale a talune imprese cooperative concorrenti”. La prossima udienza è stata fissata per il 22 luglio. Per gli altri membri della giunta Scopelliti, inizialmente indagati, il gip, il 1° giugno scorso, ha disposto l’archiviazione su richiesta della stessa Procura.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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