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«In questa zona devi pagare»

LAMEZIA TERME «Vedi che ti trovi in una zona dove devi pagare qualcosa». Con questa minaccia Francesco Gallo, 26 anni, avrebbe cercato di portare avanti la seconda estorsione ai danni di un commerc…

Pubblicato il: 08/07/2016 – 13:40
«In questa zona devi pagare»

LAMEZIA TERME «Vedi che ti trovi in una zona dove devi pagare qualcosa». Con questa minaccia Francesco Gallo, 26 anni, avrebbe cercato di portare avanti la seconda estorsione ai danni di un commerciante di Capizzaglie. Una nuova ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in carcere all’indagato, arrestato lo scorso 19 maggio con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un commerciante del quartiere Capizzaglie a Lamezia Terme. Le indagini relative alla prima presunta estorsione hanno portato gli inquirenti ad accertare un secondo episodio effettuato in danno di un altro commerciante dello stesso rione, noto per essere zona storicamente sotto il controllo della consorteria Cerra-Torcasio-Gualtieri. L’accusa in questo caso è di tentata estorsione corredata dalla frase minacciosa: «Vedi che ti trovi in una zona dove devi pagare qualcosa», come riporta l’ordinanza firmata dal gip Scuteri. Il fatto è aggravato, secondo l’accusa «dall’essere stato commesso da persona appartenente ad una delle associazioni di cui all’articolo 416 bis (associazione mafiosa, nda), individuata nel clan ‘ndranghetistico Cerra-Torcasio-Gualtieri». Il capo di imputazione è aggravato, altresì, dalle modalità mafiose. 



IL RIESAME: «NON APPARTIENE ALLA COSCA» Contestualmente a questa nuova ordinanza, il tribunale del Riesame di Catanzaro si è espresso in merito al precedente episodio estorsivo. Accogliendo le tesi dei legali di Gallo, Domenico Villella e Antonio Larussa, pur confermando la misura cautelare, la corte ha annullato il reato di associazione mafiosa, non ritenendo attendibile le dichiarazioni di collaboratori di giustizia come Luciano Arzente. È la seconda volta che il Tdl di Catanzaro si esprime in questa direzione. Già lo scorso 9 giugno aveva accolto le richieste dei difensori dichiarando l’incompetenza del gip di Lamezia Terme che aveva inizialmente emesso l’ordinanza restrittiva nei confronti di Gallo e annullando l’ordinanza per quanto riguarda l’associazione a delinquere di stampo mafioso. 
Vi sono dunque due fronti contrapposti, uno teso a dimostrare l’agire dell’indagato per conto della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri e l’altro che non trova le dovute prove sufficienti per avvalorare l’accusa di associazione a delinquere.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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