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Riuniti, Benedetto difende (a modo suo) Carpentieri

REGGIO CALABRIA Stavolta è il manager a innalzare una barriera per il suo “muratore” di fiducia. Frank Benedetto difende a spada tratta Giulio Carpentieri, la cui nomina a direttore amministrativo …

Pubblicato il: 08/07/2016 – 14:15
Riuniti, Benedetto difende (a modo suo) Carpentieri

REGGIO CALABRIA Stavolta è il manager a innalzare una barriera per il suo “muratore” di fiducia. Frank Benedetto difende a spada tratta Giulio Carpentieri, la cui nomina a direttore amministrativo degli ospedali Riuniti di Reggio gli è costata un’iscrizione nel registro degli indagati per abuso d’ufficio. Il dg – che aveva annunciato le dimissioni prima di essere invitato dal governatore Oliverio a ritirarle (gioco delle parti?) – ha rivendicato la bontà di quella scelta in una lettera inviata ai revisori dei conti dell’Azienda, che contestavano l’affidamento dell’incarico all’ex segretario generale del consiglio regionale. Tutto in regola, secondo Benedetto: nomina legittima e per di più conveniente per le casse dell’ospedale, con un risparmio superiore ai 350mila euro in tre anni.
Nel verbale del 21 aprile scorso il collegio sindacale (Caterina Maria Cutroneo, Luciana Santagati e Pietro Sgarlato) chiariva che gli incarichi di direttore sanitario e amministrativo non sono assimilabili alle consulenze e, se conferiti a soggetti in pensione, «non possono protrarsi oltre il limite annuale». Carpentieri, invece, dopo un primo contratto della durata di un anno, ad aprile ha rinnovato per altri tre, sempre a titolo gratuito. Una concessione che, secondo i revisori, non rispetta le prescrizioni previste dalla legge con cui il governo Renzi ha rivisto le norme sulle amministrazioni pubbliche, la 124 del 2015. La stessa tirata in causa da Benedetto per giustificare il suo operato. La medesima norma può avere interpretazioni diverse?

LA DIFESA Si entra in campo burocratico e forse è meglio sintetizzare. Nella sua nota, Benedetto si aggrappa a un provvedimento della giunta Oliverio – il 35 del 2016 – con il quale viene modificato l’avviso pubblico per la formazione degli elenchi da cui pescare i direttori generali e amministrativi. Quei bandi, questo il senso della delibera, escludevano a priori i pensionati; ma, viste le recenti variazioni legislative, è necessario aggiornarli. Carpentieri, insomma, da escluso si ritrova tra i “papabili”. E infatti Benedetto si affiderà a lui senza esitazioni. Con un tempismo perfetto, tra l’altro. Il 10 maggio scorso l’ex muratore dell’ospedale di Taurianova ha infatti compiuto 65 anni: da quel momento in poi, in base ai limiti imposti dalla legge 124, la sua possibilità di ottenere l’incarico sarebbe definitivamente svanita. Fare presto è tutto, a volte.
Benedetto spiega ai revisori che la precedente disposizione, che limitava a un anno il tempo degli incarichi per i soggetti in quiescenza, «non si attagliava con la previsione della durata del contratto di direttore amministrativo e direttore sanitario, variabile, ex lege, da un minimo di tre anni a un massimo di cinque anni». Provvidenziale, dunque, la modifica della giunta regionale, con la quale è stata eliminata «tale preclusione partecipativa». Inoltre, insiste il dg dei Riuniti, la Regione Calabria ha «inoppugnabilmente» qualificato quelle stesse nomine «alla stregua di cariche di governo del servizio sanitario regionale, quali in effetti sono, da non confondere in sede ermeneutica-giuridica con gli organi del sistema sanitario».

LA MADIA Le motivazioni di Benedetto, però, mal si conciliano con quanto previsto dalla legge 124, secondo cui per le nomine dirigenziali e direttive «la durata non può essere superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, presso ciascuna amministrazione». E con un’apposita circolare, emanata dal ministro della Pa Marianna Madia, viene inoltre fornita la giusta interpretazione alla riforma. Si può riassumere in due punti: 1) gli incarichi in essere possono arrivare a naturale scadenza e 2) possono essere revocati e prorogati in base alla nuova disciplina. Vuol dire che il primo contratto di Carpentieri avrebbe potuto essere rinnovato, ma solo per un anno, e non per tre come stabilito da Benedetto.

L’INDAGINE Il dg è attualmente indagato per abuso d’ufficio assieme al capo dipartimento dell’area amministrativa Giuseppe Neri e al direttore sanitario Sayd Al Sayyad. Carpentieri, per la Procura di Reggio, non avrebbe potuto assumere quell’incarico in quanto privo dei requisiti necessari, tra cui «lo svolgimento di qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa, con diretta responsabilità delle risorse umane strumentali, per un periodo di almeno cinque anni nell’ambito di enti e strutture sanitarie pubbliche o private di media o di grande dimensione». Questa condizione era obbligatoria anche per l’avviso pubblico emesso dalla giunta Oliverio per la formazione dell’elenco di riferimento, il cilindro da cui Benedetto ha tirato fuori Carpentieri. Ma se l’ex segretario del Consiglio, come ipotizzato dalla Procura, non possedeva i requisiti necessari, come faceva a starci?

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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