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Caos Provincia, Occhiuto denuncia Di Natale

COSENZA Mario Occhiuto ha denunciato il consigliere anziano Graziano Di Natale per esercizio arbitrario delle proprie ragioni in relazione alla querelle sull’attribuzione della carica di presidente…

Pubblicato il: 11/07/2016 – 16:58
Caos Provincia, Occhiuto denuncia Di Natale

COSENZA Mario Occhiuto ha denunciato il consigliere anziano Graziano Di Natale per esercizio arbitrario delle proprie ragioni in relazione alla querelle sull’attribuzione della carica di presidente della Provincia di Cosenza. «Alla Provincia le leggi si rispettano, nessuno ha mai pensato il contrario», ha sostenuto Occhiuto che proprio oggi, è scritto in una nota, ha comunicato al prefetto la presa d’atto dell’ordinanza 2601/16 del Consiglio di Stato.
«Tale ordinanza – ha spiegato Occhiuto – dichiara illegittima la nomina vicepresidenziale in favore di Franco Bruno adottata l’8 febbraio 2016. Presone atto, mi riservo di comunicare eventuale nuova nomina a vicepresidente. Ciò detto appare gravissimo il comportamento tenuto in questa vicenda dal consigliere Graziano Di Natale, il quale oggi è arrivato in Provincia con toni minacciosi, allertando, in maniera farsesca, addirittura la Questura, adducendo questioni di ordine pubblico, assolutamente inesistenti, posto che il personale dipendente, al quale va il mio ringraziamento per il contegno mantenuto, non è caduto nella sua trappola provocatoria. Ai funzionari della Questura intervenuti, ho sottoposto, anzi, denuncia penale per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, consumato dallo stesso mediante la occupazione della stanza di dirigenti e dipendenti, nonché per la formulazione di gravi frasi nei confronti di alcuni dipendenti. Come era già successo qualche settimana fa, quando una dipendente, a causa dei suoi toni, ha dovuto addirittura fare ricorso all’intervento dei sanitari del 118».
«Trovo davvero arrogante – ha concluso Occhiuto – l’atteggiamento di chi continua a pretendere di rivestire un ruolo che non gli è stato affidato nell’esercizio delle funzioni democratiche del voto da nessuno, un ruolo al quale, da consigliere comunale, non può neanche ambire, essendo riservato solo ai sindaci eletti nella provincia. E nessun giudizio è stato emesso su questa fattispecie, che possa smentirmi. Se, in futuro, un giudice dovesse pronunciarsi in merito, non esiterò a mettermi da parte. Ma, come detto, il Consiglio di Stato si è pronunciato solo sulla legittimità della nomina del vicepresidente, in un frangente preciso della vita amministrativa dell’ente. E di quella sentenza abbiamo preso atto».

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