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L'ennesima nuova giunta di Abramo

CATANZARO Altro giro, altra corsa. Il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo sarà affiancato negli ultimi mesi del suo terzo mandato, da una nuova giunta, la quarta in altrettanti anni di amministrazio…

Pubblicato il: 11/07/2016 – 11:56
L'ennesima nuova giunta di Abramo

CATANZARO Altro giro, altra corsa. Il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo sarà affiancato negli ultimi mesi del suo terzo mandato, da una nuova giunta, la quarta in altrettanti anni di amministrazione.
Il rimpasto, che vede l’ingresso di quattro volti nuovi al governo della città, si è reso necessario all’indomani della sottoscrizione di un documento programmatico da parte di partiti e associazioni di centrodestra con cui si è blindata la ricandidatura di Abramo per il 2017.
I volti nuovi sono quelli di un uomo e tre donne: Alessio Sculco sarà delegato alla gestione delle società partecipate e all’avvocatura; Lea Concolino sarà delegata all’edilizia scolastica e alla pubblica istruzione; Rosanna Gnasso assume la delega ai lavori pubblici e alle grandi opere; Stefania Valente seguirà le pratiche relative alle politiche ambientali.
A far posto ai nuovi, Fabio Talarico (Edilizia Scolastica), Giulia Brutto Lavori Pubblici) e Rosamaria Petitto (Bilancio).
Rimangono in sella Franco Longo (Gestione Territorio), Filippo Mancuso (Patrimonio e ora anche Bilancio), Gabriella Celestino (vicesindaco e Politiche Sociali), Giovanni Merante (Traffico) e Giampaolo Mungo (Sport). Al sindaco rimangono le deleghe su Turismo e Fondi Comunitari.
La nuova giunta, come detto, serve a blindare la coalizione in vista della prossima tornata elettorale, coalizione che quindi è composta da Forza Italia, Cdu e Udc per quanto riguarda i partiti (oggi erano presenti Vito Bordino, Domenico Vetrò, Gianluca Tassone e l’ex presidente del consiglio regionale Francesco Talarico e il consigliere regionale e comunale Domenico Tallini) mentre tra le associazioni si contano Obiettivo Comune e Officine per il Sud (il movimento di Claudio Parente).
Tra i temi introdotti dal sindaco Abramo nel corso della conferenza stampa anche l’impegno della nuova giunta e della nuova coalizione per il “no” al referendum costituzionale del prossimo ottobre.
assessori Cz
(I nuovi assessori)

«ABRAMO COME MORATTI» Al termine della conferenza stampa di presentazione della nuova giunta comunale di Catanzaro, la prima reazione pervenuta alle redazioni è quella di Vincenzo Capellupo, consigliere comunale del Partito Democratico. E la nota con cui Capellupo commenta il rimpasto deciso di Abramo non è fatta di mezzi termini: «Ci risiamo», scrive, «ecco una nuova giunta Abramo. In 4 anni i catanzaresi hanno perso il conto di un turnover che nemmeno nell’Inter di Moratti si era mai visto. Li ricordiamo: Baldo Esposito, Filippo Mancuso, Stefania Lo Giudice, Caterina Salerno, Giovanni Merante, Vincenzo Belmonte, Massimo Lomonaco, Giampaolo Mungo, Rita Cavallaro, Daniela Carrozza, Gabriella Celestino, Rosamaria Petitto, Giuseppe Vitale, Luigi La Rosa, Saverio Loiero, Gianmarco Plastino, Domenico Pingitore, Giulia Brutto, Franco Longo, Fabio Talarico, Stefania Valente, Rossana Gnasso, Lea Concolino e Alessio Sculco. 24 comparse in 4 anni per un film con una bruttissima regia dannoso a Catanzaro. Chiaramente mi scuso se ne ho dimenticato qualcuno ma al ritmo di una nuova Giunta ogni anno è veramente difficile ricordarli tutti. Non ci siamo fatti mancare nulla: dall’assessore flash durato 48h; alla nomina in Giunta di un professionista di riferimento delle ditte che lavorano in città, con un serio problema di incompatibilità; all’assessore che doveva uscire dalle sedute di Giunta quando migliaia di euro di consulenze legali venivano affidate al marito avvocato; a quelli coinvolti nei casi di Catanzaropoli e di Multopoli. Insomma, di tutto di più. Evidentemente, Abramo non è riuscito a trovare una quadratura per rendere meno fallimentare la sua cattiva amministrazione ed ha scaricato sui tanti assessori nominati, il peso della sua inefficienza e del suo fallimento, senza alcun sussulto di dignità dalle persone coinvolte. Punendo alcuni, recuperandoli, colpevolizzandoli, sottoponendoli alla gogna mediatica, utilizzando la politica e la professionalità dei più, trincerandosi dietro la scusa di giunte tecniche per non premiare i primi dei non eletti ed avere le mani libere».
«Lo avevo definito, nel consiglio comunale post-Catanzaropoli, una sanguisuga che utilizza tutti a suo vantaggio e poi butta via. Una opera di vampirizzazione alla quale molti si sono piegati impattando poi con una amministrazione comunale bloccata e paralizzata, diventando parte del fallimento», continua Capellupo. «Oggi entrano in giunta anche quanti fino ad ieri criticavano duramente la pessima gestione Abramo ma la possibilità di una poltrona per i mesi che rimangono è troppo ghiotta per rifiutare. Così, dignità politica, integrità morale e progettualità amministrativa si perdono con buona pace di una città con le tasse al massimo ed affamata dall’assenza di servizi e di lavoro. Ma sarà l’ultima giunta Abramo fino al prossimo maggio? Per i bookmakers, no di certo. La costante è quella di un Sindaco che ha lungamente tenuto per se, senza produrre nulla di utile alla città, deleghe strategiche come la polizia municipale, l’urbanistica, le attività economiche, il turismo, la cultura e la pubblica istruzione, le politiche del mare, l’ufficio del piano e l’edilizia privata solo per citarne alcune. Tutto nel blocco totale ed oggi Abramo con questa Giunta elettorale si ricandida, inserendo dentro solo quanti hanno firmato fedeltà e giurato sul futuro sostegno. Miopia, piccolezza al potere. Nulla di buono per i catanzaresi condannati nuovamente al non governo della città ed al dominio dell’interesse dei pochi. Ma di una cosa siamo certi: Abramo ha avviato una nuova prassi nei rapporti politici e istituzionali di coalizione a palazzo De Nobili, ovvero l’infedeltà; la domanda è una: i tanti candidati, assessori, liste e partiti usati e traditi da Abramo alla fine come si comporteranno? Gli serviranno il conto? Amministratori e politici con dignità, in un contesto normale, lo farebbero, con la schiena diritta, senza esitazioni, rinunciando a sterili patti scellerati, a false promesse di vantaggi individuali e di spartizione di una torta già consumata».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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