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Dentisti, la Stato-Regioni stronca la legge

REGGIO CALABRIA Stroncata dal governo. Bocciata dai commissari. E ora messa al bando anche dalla Conferenza Stato-Regioni. La nuova legge sui dentisti calabresi è un flop totale, un provvedimento d…

Pubblicato il: 12/07/2016 – 14:35
Dentisti, la Stato-Regioni stronca la legge

REGGIO CALABRIA Stroncata dal governo. Bocciata dai commissari. E ora messa al bando anche dalla Conferenza Stato-Regioni. La nuova legge sui dentisti calabresi è un flop totale, un provvedimento destinato a una rapida archiviazione, probabilmente a opera della Corte costituzionale.
La norma che prevede una forte deregulation per gli studi odontoiatrici è stata approvata dal consiglio regionale, dopo un lungo iter, il 19 aprile scorso, nonostante le censure dei commissari alla Sanità Scura e Urbani, secondo cui le nuove regole per l’autorizzazione non sono in linea con le normative nazionali. E infatti il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge davanti alla Consulta perché «contrasta» con il Piano di rientro e con le funzioni degli stessi commissari.

NIENTE AUTORIZZAZIONI? Le disposizioni “per la tutela della salute dei pazienti nell’esercizio delle attività specialistiche odontoiatriche” stabiliscono che gli studi in cui si effettuano prestazioni a minore invasività non abbiano bisogno di alcuna autorizzazione da parte della Regione. Il 9 giugno scorso, dopo un’istruttoria durata mesi, la Stato-Regioni ha approvato un documento che certifica il contrario: i nuovi requisiti per gli studi odontoiatrici si applicano a tutte le strutture «indipendentemente dal tipo di organizzazione». L’autorizzazione, quindi, è obbligatoria in ogni caso.
Sia il governatore Mario Oliverio, sia il suo delegato agli affari sanitari Franco Pacenza, sono componenti della Conferenza. Possibile non sapessero che stavano per essere emanate direttive di tutt’altro segno a cui le Regioni, presto o tardi, dovranno adeguarsi? La Calabria, per mezzo dei commissari, dovrà adesso recepire un atto che smentisce una legge varata solo pochi mesi fa e già messa all’indice da tre istituzioni diverse.

L’ITER La norma approvata in Consiglio, dopo tre tavoli tecnici ai quali avevano preso parte l’Ordine degli odontoiatri e la relativa associazione di categoria, era stata presentata dalla prima giunta Oliverio, di cui faceva parte anche il vicepresidente Vincenzo Ciconte, secondo i bene informati il vero ispiratore del progetto di deregolamentazione dentistica. Il testo era poi rimasto in ghiaccio per mesi, fino al definitivo via libera avvenuto ad aprile. Molti titolari di studi privati non in regola con le precedenti (e, abbiamo visto, attuali) prescrizioni, più volte raggiunti dalle sanzioni dei Nas in quanto inadempienti rispetto alle richieste della Regione, avevano tirato il classico sospiro di sollievo. Come spesso accade, le lobby amano la deregulation e coloro che la conducono in porto. E se poi tutto naufraga, non è certo colpa dei politici: noi abbiamo fatto quello che ci avevate chiesto. E pazienza se sapevamo che non si poteva fare.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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