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Vibo: il Pd va a congresso, ma è già guerra

VIBO VALENTIA La commissione provinciale del Pd vibonese ha convocato per il prossimo 25 luglio il congresso della Federazione di Vibo, informando gli iscritti che le candidature a segretario provi…

Pubblicato il: 12/07/2016 – 19:56
Vibo: il Pd va a congresso, ma è già guerra

VIBO VALENTIA La commissione provinciale del Pd vibonese ha convocato per il prossimo 25 luglio il congresso della Federazione di Vibo, informando gli iscritti che le candidature a segretario provinciale dovranno essere presentate entro e non oltre le ore 12 di sabato 16 luglio presso la sede regionale di Lamezia Terme.
Le assemblee di circolo per l’elezione del segretario provinciale si svolgeranno invece dal 18 al 23 luglio, secondo un calendario stabilito d’intesa tra i circoli e la commissione. Un percorso contestato dai dirigenti Francesco De Nisi, Gianluca Callipo, Antonio Lo Schiavo e Stefano Soriano che, in una nota indirizzata ai vertici del partito, denunciano «la mancanza delle condizioni, tanto statutarie che politiche, per la celebrazione dell’assise provinciale, atteso che alla data odierna manca qualunque certezza circa la regolarità del tesseramento 2015, in gran parte condotto con metodi e scopi per nulla trasparenti». Una situazione – si legge ancora – «a più riprese segnalata agli organismi competenti, che però fino ad oggi hanno preferito non affrontare né tecnicamente né politicamente la questione e che ha comportato l’impossibilità, per quanto riguarda tutti noi, di essere stati e di poter essere parte attiva secondo le regole statutarie e per come è nostro diritto di militanti».
Per De Nisi, Callipo, Lo Schiavo e Soriano, «non si comprende il motivo per cui dovrebbe celebrarsi un congresso fuori da ogni regola se non per assecondare i desiderata di chi ha imposto e vuole ancora imporre in questa provincia una gestione personale e finalizzata all’esclusione dal Partito democratico di militanti e dirigenti anche di lungo corso. Tale assoluta mancanza di regole e di possibilità di partecipazione democratica è anche da tempo presente nel dibattito politico del partito in questa Provincia, provocando malessere e abbandoni riportati con evidenza dalla stampa locale. E ancora non cessa di produrre effetti devastanti per il partito».
A riprova di ciò, i quattro ricordano che di recente ha abbandonato il Pd il sindaco di Limbadi, Pino Morello, storico dirigente e militante dei partiti di sinistra che ha scelto di allontanarsi «in quanto nella provincia di Vibo il Pd è gestito in maniera prepotente e personale da alcuni soggetti».
«In un momento storico come quello attuale con un partito assediato che si appresta ad affrontare i nodi cruciali delle riforme e del referendum di ottobre, su cui si cerca all’interno del Pd di trovare una sintesi, le parole d’ordine dovrebbero essere inclusione e partecipazione. A Vibo non si vuole che sia così». Per questo, a sottoscrivere la nota – spiegano – sono «dirigenti che provengono da diverse sensibilità del Partito democratico con diversi ruoli che, tuttavia, credono ancora nella funzione centrale che il nostro partito deve avere in questo territorio». I firmatari, pertanto, pur rivendicando e riaffermando la loro impegnata e responsabile appartenenza al partito, «devono fare presente che in caso di celebrazione del congresso provinciale si asterranno dalla partecipazione allo stesso convinti che un grande partito come il nostro debba distinguersi anche e soprattutto nella competizioni interne per trasparenza, rispetto delle regole, partecipazione e volontà inclusiva. Questo oggi non è».

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