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«A Scalea il 50% degli abitanti non paga le tasse»

SCALEA «A Scalea ad oggi non paga le tasse il 50% degli abitanti, ci sono strutture imponenti né censite né accatastate, qui c’è stata una mancanza di volontà nel voler accertare chi deve o non dev…

Pubblicato il: 13/07/2016 – 14:07
«A Scalea il 50% degli abitanti non paga le tasse»

SCALEA «A Scalea ad oggi non paga le tasse il 50% degli abitanti, ci sono strutture imponenti né censite né accatastate, qui c’è stata una mancanza di volontà nel voler accertare chi deve o non deve pagare. Per anni abbiamo avuto società che non ci hanno lasciato nemmeno una anagrafica dei cittadini di Scalea». Lo ha detto il sindaco di Scalea Gennaro Licursi, davanti alla commissione parlamentare Antimafia.
«La situazione di Scalea è triste, sono preoccupato», ha aggiunto. «Nel 2015 abbiamo un debito di 15 milioni ed erano molti di più; grazie al lavoro egregio della commissione straordinaria il debito è molto diminuito. Su 9 vigili urbani, 6 usufruiscono della 104 per motivi familiari; negli uffici alcuni dirigenti sono stati licenziati o allontanati e usati anche in modo non utile. Gestire il grande afflusso di turisti in estate con poco personale non è facile».

IL COMMISSARIO «Durante il periodo in cui ho svolto l’incarico di commissario a Scalea ho ereditato una situazione abbastanza grave sia per la gestione amministrativa dell’ente sia soprattutto per la situazione economico finanziaria». A dirlo è stato il viceprefetto Salvatore Caccamo, già coordinatore della commissione straordinaria per la gestione del comune di Scalea davanti all’Antimafia che prosegue l’attività di approfondimento sulle amministrazioni locali sciolte per mafia e rinnovate alla passata tornata elettorale.
«Quando mi sono insediato non era stato approvato il bilancio di previsione del 2014 – ha spiegato Caccamo – e la situazione del comune presentava forti criticità, correlata a una mancata fiscalità locale: il comune di Scalea poca aveva curato l’aspetto relativo alle entrate tributarie del Comune, la situazione finanziaria presentava un deficit di 24 milioni che durante la gestione commissariale si è ridotta a 15 milioni di euro».
«Sono state prese misure di salvaguardia e di recupero dell’evasione fiscale; è stata creata una task force con le poche risorse umane dell’ufficio di ragioneria del comune di Scalea per affrontare la situazione nebulosa che si riscontrava all’interno dei vari settori. Col contributo della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle entrate – ha proseguito il viceprefetto – si è riusciti a ricostruire l’anagrafe tributaria del Comune, che era assolutamente inesistente: non esisteva una banca dati dei contribuenti. Così abbiamo avuto una situazione più chiara delle utenze domestiche e commerciali: mai erano state versate imposte al comune di Scalea, né tasse sui rifiuti, né le imposte sulla pubblicità né sull’acqua; la situazione era assolutamente caotica né alcuno dei dirigenti aveva mai sottoposto la questione agli organi competenti».

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