COSENZA È stata fissata per il prossimo 20 ottobre l’udienza davanti al Tribunale di Cosenza per Giovanna Leonetti, la biologa cosentina accusata di aver ucciso la figlia di appena sette mesi lo scorso 20 febbraio soffocandola con un cuscino in casa della zia, in pieno centro a Cosenza. Per lei era stato chiesto il giudizio immediato. La donna, dopo un lungo periodo di degenza nell’ospedale di Cosenza, adesso si trova agli arresti domiciliari in una clinica. La Procura (le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Marisa Manzini e dal sostituto Domenico Frascino) per la donna avevano chiesto la misura cautelare in carcere. Per i magistrati, la 37enne potrebbe fuggire e «commettere gesti autolesivi» e per questi motivi dovrebbe stare in carcere. I difensori di Giovanna Leonetti, gli avvocati Marcello Manna e Pierluigi Pugliese, avevano depositato una corposa memoria difensiva con una consulenza di parte effettuata sulla donna dal professore Sebastiano De Giorgi, direttore del dipartimento di Psichiatria di Lecce. Il Tdl ha rigettato la richiesta della Procura, stabilendo la misura dei domiciliari per la donna.
mi. mo.
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