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Agenzia dei portuali di Gioia, è l'ora della verità

GIOIA TAURO Sono ore decisive per la nuova Agenzia dei portuali di Gioia. La trattativa a distanza tra Regione e governo continua a essere intensa, in attesa del vertice già convocato per il 20 lug…

Pubblicato il: 14/07/2016 – 10:04
Agenzia dei portuali di Gioia, è l'ora della verità

GIOIA TAURO Sono ore decisive per la nuova Agenzia dei portuali di Gioia. La trattativa a distanza tra Regione e governo continua a essere intensa, in attesa del vertice già convocato per il 20 luglio a Palazzo Chigi. Invitalia, l’Agenzia nazionale per gli investimenti, sta mediando tra le due parti al fine di arrivare a una soluzione condivisa che accontenti tutti e, soprattutto, che garantisca tutele economiche per i lavoratori dello scalo.
Una prima bozza di accordo è arrivata sul tavolo dell’assessore regionale a Logistica e Porto Francesco Russo, che ha già inviato le sue controdeduzioni. Ora tocca ai ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture avanzare le loro proposte e chiedere eventuali ritocchi all’intesa. L’obiettivo comune è arrivare all’appuntamento della prossima settimana con un Accordo di programma (Adp) ben definito.
È un braccio di ferro, un gioco al rialzo (da parte della Regione) e al ribasso (a opera del governo). La sensazione, però, è che alla fine Gioia riuscirà ad avere la sua Agenzia, un organismo attivo da tempo solo nei porti di Genova e Trieste.

L’AGENZIA La creazione di questo nuovo organismo avrebbe ricadute immediate per tutto il sistema Gioia, perché metterebbe al riparo i lavoratori del porto dalle inevitabili oscillazioni del “mercato” transhipment. Il flusso di navi non è mai costante: ci sono momenti di grande traffico e altri di calo fisiologico. L’Agenzia dovrebbe intervenire proprio in questi periodi, assicurando ai portuali lasciati in stand by dal gestore Mct un contributo economico che permetta loro di affrontare al meglio la stagione di calo commerciale. Il costo dell’operazione, secondo Russo, ammonterebbe a 4-5 milioni di euro all’anno. Non molti, se si considera che in ballo c’è il futuro di centinaia di lavoratori.
«Non vogliamo disperdere queste grandi professionalità», spiega Russo. «La mancata attivazione di questo strumento significherebbe perdere un capitale umano formidabile: lo Stato deve tener presente questa oscillazione del mercato e farsi carico dei portuali attraverso il meccanismo dell’integrazione economica». L’Agenzia diventerebbe allora una specie di camera di compensazione in grado di mettere al riparo i dipendenti e, al tempo stesso, di non dire addio a un personale altamente qualificato. Una soluzione di questo tipo, come sottolineato anche da Confindustria Reggio, oltre a garantire il bacino occupazionale, consentirebbe una riqualificazione dei lavoratori che aumenterebbe il livello di competitività della più grande infrastruttura calabrese.
«Ci aspettiamo un ritorno forte da parte del governo, anche se serviranno alcuni mesi prima di arrivare alla conclusione di questo percorso», chiarisce ancora l’assessore al Porto. Che non nasconde la difficoltà dell’operazione: «Dobbiamo lavorare duro per raggiungere l’obiettivo, la trattativa col governo sarà sempre più serrata».

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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