COSENZA Si propongono di migliorare la vita dell’uomo nel campo della medicina e dell’energia le tre startup vincitrici della selezione regionale Start Cup Calabria, la competizione di imprese innovative organizzata dall’Università della Calabria, Università Magna Grecia e Università Mediterranea, Fincalabra attraverso Calabria Innova. Il primo posto è stato conquistato da Bixbis, un kit diagnostico rapido che consente ai medici di base e ai pediatri di discriminare tra infezione batterica e infezione virale. L’obiettivo è ridurre la resistenza agli antibiotici, fenomeno che sta diventando allarme sanitario globale. Il kit consentirebbe di risparmiare notevole tempo nella diagnosi perché offre il risultato in cinque minuti, contro le 24 ore dei sistemi attuali che prevedono il necessario passaggio in laboratorio. Il secondo posto è andato al progetto All Weather, un fotobioreattore che attraverso le alghe cattura l’anidride carbonica; a differenza delle attuali tecnologie può funzionare ovunque con qualsiasi tipo di clima. Terzo posto infine per Easylife che con un dispositivo è in grado di prevedere, attraverso sensori biometrici, lo stato ante, in corso e post attacco epilettico, con la possibilità di memorizzare tramite cloud le informazioni raccolte permettendo di collaborare con i medici per una migliore conoscenza della malattia.
I vincitori degli Awards calabresi andranno a Modena per il Premio nazionale dell’Innovazione il prossimo dicembre. «Sono contento della riuscita di questa iniziativa perché il nostro scopo è proprio questo, aiutare i ragazzi a esternare le proprie idee», ha commentato il rettore dell’Unical Gino Mirocle Crisci. Gli ha fatto eco De Capua dell’Università Mediterranea: «È stato bello vede l’entusiasmo e la complicità tra i partecipanti. Siamo convinti che lo sviluppo del territorio è fortemente legato all’innovazione che è determinata dalla capacità di ricerca che le università riescono a mettere in campo». Infine, il rappresentante di Fincalabra Carmelo Salvino ha sostenuto che «gli ingredienti ci sono tutti, i soldi della Comunità europea, i saperi e le conoscenze delle università, le istituzioni che lavorano per il territorio. Oggi i nostri laureati si cimentano nell’innovazione in un mondo globale sempre più diverso».
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