COSENZA Una dettagliata ricostruzione delle indagini condotte a carico della cosca Rango-Zingari nel corso di diverse attività investigative che hanno decapitato e sgominato il clan del Cosentino. È quella resa ai giudici del Tribunale di Cosenza da diversi carabinieri, all’epoca dei fatti in servizio tra Rende e Paola, sentiti come testimoni della Procura nel processo “Nuova famiglia” contro i presunti affiliati ai Rango-Zingari, clan che dominava il territorio soprattutto attraverso lo spaccio di droga e le estorsioni. Sul banco degli imputati, che hanno scelto il rito ordinario, ci sono Franco Bruzzese, Daniele Lamanna, Francesco Vulcano, Antonio Chianello, Alessio Chianello, Stefano Carolei, Gianluca Cinelli, Gianluca Marsico, Sharon Intrieri, Jenny Intrieri, Anna Abbruzzese e Giovanni Fiore. Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero fatto parte del clan Rango-Zingari al cui vertice ci sarebbe Maurizio Rango. La cosca, nel tempo, avrebbe stretto alleanze con altre due consorterie criminali attive nel Cosentino, la cosca Lanzino-Patitucci e Perna-Cicero-Musacco-Castiglia. L’associazione – sempre secondo l’inchiesta – avrebbe gestito il racket delle estorsioni imponendo il pizzo anche con la violenza. Il pm della Dda Pierpaolo Bruni ha ascoltato, nell’aula 9 del tribunale bruzio, il capitano Paolo Zupi, che si era occupato delle indagini condotte a seguito di intimidazioni ai danni di commercianti a Paola e dove emerse la figura di Adolfo Foggetti come uno degli esponenti più influenti nella zona anche per alcuni rapporti di parentela con i clan locali.
Il maresciallo Roberto De Luca, rispondendo in particolare alle domande dell’avvocato Maurizio Nucci (difensore di Vulcano), ha ricostruito le indagini che riguardavano alcuni interventi dei carabinieri in una nota discoteca di Rende, da cui poi sono state avviate diverse attività di indagine a seguito di aggressioni subite dai titolari di alcuni locali del Cosentino. Sempre di attività di indagine simili ha parlato anche l’appuntato Vincenzo Dell’Oglio. Il collegio, presieduto dal giudice Enrico Di Dedda, ha ascoltato anche il perito Nicola Zingaro, perito del Tribunale, che ha fatto il punto sullo stato di trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali. Il Tribunale ha disposto la trascrizione integrale di due intercettazioni ambientali nel carcere di Lecce e per tutte le altre la trascrizione delle parti ritenute rilevanti ai fini del dibattimento. Il processo è stato aggiornato al prossimo 13 settembre ed è stato fissato un calendario di udienze fino a dicembre.
Nel collegio difensivo ci sono, tra gli altri, gli avvocati Emanuela Capparelli, Caterina De Luca, Maurizio Nucci, Antonio Sanvito, Antonio Ingrosso, Matteo Cristiano, Cristian Cristiano, Emilio Lirangi, Carmelo Bozzo.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
x
x