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Cane ucciso a Sangineto, animalisti parte civile

COSENZA Giustizia per il povero Angelo, il meticcio di colore bianco legato, impiccato e seviziato a Sangineto. L’associazione “Gaia Animali&Ambiente onlus” con il presidente Edgar Meyer, …

Pubblicato il: 15/07/2016 – 17:05
Cane ucciso a Sangineto, animalisti parte civile

COSENZA Giustizia per il povero Angelo, il meticcio di colore bianco legato, impiccato e seviziato a Sangineto. L’associazione “Gaia Animali&Ambiente onlus” con il presidente Edgar Meyer, chiede «giustizia contro la malvagità che spesso si nasconde nell’animo umano, annunciando che si costituirà parte civile nel procedimento penale, con l’avvocato Rossella Nigro del foro di Cosenza. L’avvocato Nigro ha sottolineato come «dolore, rabbia e sgomento, questa la sensazione provata nel vedere quella interminabile sequenza di atrocità accompagnate dallo sghignazzare di coloro i quali si rendevano rei di tali nefandezze. Noi abbiamo ora un solo pensiero: Angelo avrá giustizia. È necessaria una punizione esemplare. È necessario che la Giustizia faccia il suo corso. Le leggi a tutela degli animali e per un corretto ed equilibrato rapporto uomo-altri animali ci sono e vanno rispettate. Ecco perché “Gaia animali & ambiente” si costituirà parte civile». I quattro ragazzi sono stati denunciati. 
«Una punizione esemplare – ha aggiunto Edgar Meyer, presidente di “Gaia animali e ambiente onlus” – servirà anche per dare un segnale: la società civile non permette più espressioni di arretratezza culturale, come quella manifestata dal gruppo di ragazzi. Ci costituiamo parte civile per vigilare e mantenere alta l’attenzione pubblica sul processo, soprattutto per non dimenticare come i diritti del povero Angelo siano stati calpestati. Dobbiamo restituirgli giustizia». 
«Era il 24 giugno scorso – è scritto in una nota dell’associazione – quando quattro ragazzi di Sangineto, splendida perla del Tirreno cosentino, anziché trascorrere in spiaggia la torrida giornata di piena estate, decidevano di trascorrere il loro tempo libero commettendo una delle più abominevoli atrocità. Angelo, questo il nome della povera vittima dei 4 carnefici, giovane meticcio di colore bianco, veniva dai quattro catturato, legato, impiccato e seviziato. Appeso per il collo a un albero, preso a mazzate in testa finché non è spirato fra le più atroci sofferenze. Angelo continuava a scodinzolare ai suoi quattro aguzzini, incosciente di tutto, tant’è che non ha avuto il coraggio di urlare di fronte a tanta crudeltà e forse non immaginava che la fine della sua giovane esistenza era prossima. Non contenti, i quattro, decidevano di rendere eterna tale delittuosa serie di azioni filmando il tutto, quasi a voler rendere immortale un gesto esecrabile postando il tutto sul più famoso dei social network. Tanta rabbia, tanta indignazione, tantissima sofferenza, ma soprattutto voglia di avere giustizia per Angelo, nella certezza che la magistratura riconosca ai quattro una punizione esemplare, soprattutto al fine di sensibilizzare la comunità tutta, affinché non vi sia spirito d’emulazione di tale assurda e immorale vicenda. E se Angelo credeva che non servisse urlare, noi tutti urleremo per lui tutta l’indignazione e la riprovazione per un’innocente vita spezzata».
Giovedì 21 luglio, alle 18, le associazioni animaliste, la comunità calabrese e «tutti coloro i quali sono convinti che anche un cane è degno di considerazione e la sua vita di rispetto, si riuniranno a Sangineto per urlare giustizia per Angelo». 

m.m.

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