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I debiti di Occhiuto sotto la lente della Finanza

COSENZA Nuova “visita” della guardia di finanza al Comune di Cosenza. I finanzieri, nella giornata di giovedì, per alcune ore hanno passato al setaccio gli uffici di Palazzo dei Bruzi per acquisire…

Pubblicato il: 15/07/2016 – 16:25
I debiti di Occhiuto sotto la lente della Finanza

COSENZA Nuova “visita” della guardia di finanza al Comune di Cosenza. I finanzieri, nella giornata di giovedì, per alcune ore hanno passato al setaccio gli uffici di Palazzo dei Bruzi per acquisire tutta la documentazione relativa alla situazione debitoria del sindaco Mario Occhiuto. Si tratta di un accertamento avviato dalla Procura (diretta dal neo procuratore Mario Spagnuolo), e coordinato dal procuratore aggiunto Marisa Manzini e dal sostituto Maria Francesca Cerchiara. E che, in buona sostanza, fa riferimento a quanto denunciato dai parlamentari calabresi del Pd a seguito di un’interrogazione parlamentare presentata al ministro dell’Interno Angelino Alfano, dopo un’informativa dell’allora commissario prefettizio Angelo Carbone in cui si delineava una relazione tra i debiti personali di Occhiuto e gli oneri e gli obblighi che la legge attribuisce al Comune di Cosenza. I finanzieri hanno acquisito i documenti che si trovavano negli uffici di Palazzo dei Bruzi e anche nella stanza del sindaco. Sull’attività in corso vige uno stretto riserbo investigativo. Negli uffici di Procura bocche cucite.
I deputati del Pd avevano chiesto al ministro di «pervenire a una esatta ricognizione dei procedimenti nei quali il Comune di Cosenza è stato coinvolto come terzo pignorato o sostituto del debitore principale». In particolare, si chiedeva «di accertare la sussistenza di eventuali contenziosi tra Mario Occhiuto e il Comune di Cosenza e, quindi, la verifica dell’esistenza di una possibile condizione di incompatibilità di Mario Occhiuto nel caso di una sua rielezione alla carica di sindaco (venne presentata prima delle elezioni del 5 giugno quando Occhiuto è stato riconfermato sindaco, ndr)». Al commissario prefettizio, altresì, si chiedeva «di accertare eventuali responsabilità dei dirigenti del Comune di fronte alle irregolarità e ai danni all’erario comunale che si sarebbero registrati per omissioni e inerzie nell’espletamento degli uffici inerenti i procedimenti amministrativi relativi agli obblighi che la legge impone all’amministrazione come soggetto terzo pignorato».
Nella premessa del testo dell’interrogazione si fa esplicito riferimento alla «decisione del Tribunale di Cosenza che, nel caso del procedimento n.2777/2013 e depositata in cancelleria il 9 ottobre 2015, ha ordinato, “alla luce della mancata evasione dei doveri del terzo, al Comune di Cosenza il pagamento immediato dell’importo” di un debito personale di Mario Occhiuto». Nel testo, inoltre, si faceva riferimento «alla procedura di pignoramento di un 1/5 dell’indennità percepita dal sindaco, a seguito della causa intentata contro Mario Occhiuto da Porsche financial service». I deputati Pd evidenziavano anche e soprattutto «le gravi irregolarità nella condotta dell’amministrazione comunale in relazione alla procedura di un debito personale di Mario Occhiuto pari a 1.777.609,09 euro. In questo caso, addirittura, il Comune non si è costituito in giudizio ed è stato giudicato in contumacia».

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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