Ultimo aggiornamento alle 23:04
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

LA SANTA | Scattano le perquisizioni per Scopelliti

REGGIO CALABRIA Nel 2007 un sondaggio lo ha incoronato il sindaco più amato d’Italia, oggi Giuseppe Scopelliti potrebbe essere stato iscritto nel registro degli indagati. I carabinieri del Ros…

Pubblicato il: 15/07/2016 – 15:49
LA SANTA | Scattano le perquisizioni per Scopelliti

REGGIO CALABRIA Nel 2007 un sondaggio lo ha incoronato il sindaco più amato d’Italia, oggi Giuseppe Scopelliti potrebbe essere stato iscritto nel registro degli indagati. I carabinieri del Ros hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione e nell’ufficio dell’ex governatore della Calabria. Secondo il pm Giuseppe Lombardo è stata la cupola segreta della ‘ndrangheta a mettergli in mano l’amministrazione comunale di Reggio Calabria. La città non lo avrebbe mai realmente scelto come suo primo cittadino. Per la Dda, è stata la cupola segreta della ‘ndrangheta a farlo per Reggio Calabria.

L’IMPRIMATUR DI DE STEFANO Non a caso, ancor prima di entrare in campagna elettorale – ha rivelato il pentito Nino Fiume – ha incontrato Giuseppe De Stefano, da poco incoronato massimo vertice operativo della ‘ndrangheta reggina. Il collaboratore lo sa e lo può raccontare con certezza. Non solo è stato lo storico braccio destro del giovane boss, perché storico fidanzato della sorella, ma nei primi anni Duemila vantava anche uno stretto rapporto di amicizia e frequentazione con Scopelliti. Quando la cupola della ‘ndrangheta decide di puntare sull’allora enfant prodige del centrodestra, Fiume è però costretto a troncare.

QUESTIONE DI METODO «Quando Giuseppe De Stefano uscì da prigione – mette a verbale il collaboratore – mi disse: la politica si fa di “nascosto”, non come avete fatto voi – riferendosi a me e a Pino Scaramuzzino – quando bisogna portare avanti qualcuno – politicamente parlando – si lasciano nelle case i fac-simile di tutti (così se arriva la polizia si confondono le “idee”), e poi si manda a dire a tutti per chi votare, l’ultima settimana prima delle votazioni, come fece Pasquale Condello che appoggiò candidati di Forza Italia ma, all’ultima settimana ci chiese di votare per Falcomatà». Qualche anno dopo, la cupola segreta dei clan sa che in Italia il vento è cambiato e tira a destra. Anche per questo decide di puntare su Scopelliti, ritenuto più malleabile e semplice da controllare dello sfidante, Demetrio Naccari Carlizzi.

L’UOMO GIUSTO A Paolo Romeo, già all’epoca stratega della cupola, il giovane candidato del centrodestra non piace per nulla. «A Naccari lo reputo più efficiente, più .. più cinico e .. efficiente», lo sentono dire gli investigatori «purtroppo – continua – perde Demetrio però, se vi devo dire la verità, se io .. una azienda mia personale e mi dicevano “tu devi scegliere per fare il manager tra Scopelliti e Demetrio”, tutto sommato pensavo là posso perdere un anno, un anno me lo guadagno con (inc) ma l’azienda mi restava ..con Scopelliti è capace che la faceva fallire». Romeo lo avrebbe fatto sapere allo stesso Naccari, cui avrebbe comunicato che «qua c’è un esercito schierato là… “manco li cani”… di ministri, sottosegretari, assessori, funzionari, cose».

BUONI UFFICI Uno schieramento composto a malincuore dallo stesso Romeo, che però sa che il candidato di centrodestra è quello giusto, perché decisamente più malleabile. Per questo ha fatto di tutto per aiutarlo. Da far saltare un dibattito televisivo a sabotare l’intitolazione del lungomare al precedente sindaco Italo Falcomatà, grazie alla complicità del vice prefetto Giuseppe Rizzo. «Non basta vincere se vogliano raggiungere un progetto e… bisogna anche vincere e creare e cercare di mettere Scopelliti in condizioni di fare quello che finora non ha mai fatto: dare conto anche agli altri», dice intercettato il fratello dell’ex sottosegretario Valentino, Giuseppe.

SCOPELLITI DEVE SOLO UBBIDIRE  Quale debba essere il ruolo di Scopelliti, lo chiarisce bene l’avvocato Romeo,che ascoltato mentre parla con l’allora assessore comunale Antonio Caridi afferma «non è che Scopelliti deve dare il gradimento». Se si azzarda a dire «non mi è gradito… diventa sgradito lui», continua il senatore. Scopelliti – spiega«dura» se «cammina su una strada… di grande partecipazione», comprendendo che il suo ruolo deve essere quello del «cane di mandria» e la sua funzione di «rappresentante». Se, invece, «fa il podestà» vorrà dire che «un altro anno votiamo» perché «un sindaco… può morire pure politicamente» con «cinque consiglieri che lo ribaltano».

QUADRATO Attorno a Scopelliti verrà creata una vera e propria cintura protettiva di consiglieri comunali fedeli agli uomini della cupola, come Manlio Flesca. In più, ci sono due assessori, fra cui  Antonio Caridi. Lui si dimostrerà affidabile e arriverà fino al Parlamento grazie agli uomini della cupola. Sono stati loro a vincere le elezioni comunali nel 2002, dando inizio a quella manovra a tenaglia che nel giro di pochi anni li ha portati anche in Provincia, in Regione e al Parlamento europeo, sotto le bandiere del centrodestra.

IL VENTO CAMBIA E questo – spiegano i magistrati – «è frutto di motivi di ordine pratico: a partire dal giugno del 2001 Presidente del Consiglio dei Ministri sarà Berlusconi Silvio, subentrato a Amato Giuliano, talché la ‘ndrangheta ritenne conveniente sostenere un candidato espressione delle medesime posizioni politiche del Governo, convinta che ciò avrebbe comportato positive ricadute in termini di risorse finanziarie provenienti dal Centro».

a. c.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x