Non condividiamo nella maniera più assoluta le decisioni del decreto 64/16 in quanto non affronta i nodi della sanità della Regione e quelli dell’area centrale.
La rete ospedaliera continua a rimanere incompleta con grandi squilibri territoriali di eccesso di offerta di specialità, di posti letto ed altrettanto grandi carenze.
La rete ospedaliera delle specialità tempo-dipendenti nell’area centrale è assolutamente incompleta nella rete ictus ove continua ad essere indicato come HUB il reparto dell’ospedale di Catanzaro che non è nemmeno abilitato al trattamento specifico, per cui, secondo il decreto, i pazienti dovrebbero essere avviati a Catanzaro e da lì trasferiti a Vibo Valentia. Con la conseguenza di perder tempo e di non poter eseguire l’intervento giusto nei tempi previsti.
La rete politrauma continua ad essere mancante dell’HUB Centro di Alta Specializzazione che i commissari continuano ad indicare fuori Regione,con una decisione ingiustificabile che, se realizzata,vanificherebbe l’obbiettivo della rete politrauma che è quello di un intervento adeguato e completo nel tempo più breve possibile dall’evento traumatico. Invece i commissari pensano ad un centro fuori Regione, e, nel frattempo, indicano come ospedale di riferimento nell’area centrale per questa patologia l’ospedale di Catanzaro che non è nemmeno dotato dell’ elisuperfice.
La rete trasfusionale continua a far riferimento al decreto 58 del 2014 che è chiaramente superato del D.M.70/15, non riorganizza la rete trasfusionale limitandosi a riammettere i servizi trasfusionali di Lamezia e di Castrovillari e lasciando quello di Polistena, ospedale spoke, dipendente da quello di Locri, egualmente ospedale spoke.
Ancor meno è condivisibile il non tener conto delle esigenze dei territori ed, in particolare, delle richieste avanzate da questo territorio di Lamezia e del Lametino con imponenti manifestazioni pubbliche.
Anzi, l’ospedale di Lamezia in questo decreto viene ricordato per due interventi del 2004 e per dire che il finanziamento di 5 milioni di euro per le malattie infettive non è stato impegnato e non si sa se è disponibile, anche se, dice lo stesso decreto, le richieste di prestazioni specialistiche infettivo logiche sono in aumento.
E non viene ricordato che l’ospedale di Lamezia ha un reparto di neurologia anche se non ancora attivato.
In compenso non si perde l’occasione per togliere posti letto dai 40 assegnati per la riabilitazione e di togliere il posto di primario di psichiatria, così che l’ospedale di Lamezia diventa l’unico a non avere il primario in questo importante reparto.
Ritengo che i tempi della gestione commissariale debbono considerarsi ormai privi di qualunque utilità. La Calabria deve affrettare i tempi per una programmazione sanitaria adeguata alle norme e concordata con la Regione, come sta avvenendo nelle altre Regioni in piano di rientro.
* Deputato del Pd
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