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Omicidio Avato, chiesto il rito abbreviato condizionato per il cognato

CASTROVILLARI Dopo che il gip di Castrovillari Letizia Benigno ha accolto la richiesta del pm Maria Grazia Anastasia e ha disposto nei confronti di Salvatore Buffone e di Cristian Dulan il giudizio…

Pubblicato il: 18/07/2016 – 19:10
Omicidio Avato, chiesto il rito abbreviato condizionato per il cognato

CASTROVILLARI Dopo che il gip di Castrovillari Letizia Benigno ha accolto la richiesta del pm Maria Grazia Anastasia e ha disposto nei confronti di Salvatore Buffone e di Cristian Dulan il giudizio immediato cautelare, le difese si sono organizzate con le proprie richieste. 
L’avvocato Chiara Penna, legale di Buffone ha chiesto il rito abbreviato condizionato all’acquisizione di una serie di documenti, frutto dell’attività difensiva di indagine condotta con i consulenti di parte, Sandro e Gianluca Lopez, Flaminia Bolzan e Ido Lista. La scelta del rito abbreviato condizionato è direttamente legata alla richiesta del giudizio immediato cautelare da parte del pm poiché i difensori avevano 15 giorni di tempo per poter visionare il materiale accusatorio raccolto in sei mesi di indagine.  Buffone è accusato di essere il mandante dell’omicidio di Carmine Avato, muratore di San Cosmo Albanese freddato con sei colpi di pistola calibro 7,65 nella notte tra il 14 e il 15 novembre 2015. Salvatore Buffone, cognato della vittima, deve rispondere di omicidio volontario in concorso, aggravato dalla premeditazione e dall’aver organizzato il delitto. Per Cristian Dulan, accusato degli stessi delitti cui si aggiunge il possesso illegale di arma e la ricettazione, è stato chiesto il rito abbreviato secco. Dulan e Buffone sono stati arrestai lo scorso 27 dicembre, data in cui i carabinieri della Compagnia di Corigliano hanno rinvenuto a casa di Dulan una pistola calibro 7,65 della quale il giovane ha cercato di disfarsi all’arrivo dei militari. Sottoposto a interrogatorio, Dulan ha dichiarato di avere ricevuto da Buffone, diversi mesi prima del delitto, la richiesta di uccidere il cognato perché, a suo dire «maltrattava la famiglia della sorella». Dulan ha poi affermato di avere ricevuto dal mandante 500 euro. Ma non erano soldi per il lavoro svolto. Erano, ha dichiarato il romeno, «a titolo di rimborso spese per i miei movimenti».    

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