VIBO VALENTIA La sicurezza dei prodotti e la marchiatura Ce. È il tema al centro del seminario che si terrà, mercoledì 20 luglio, alle ore 9,30, nella sala del consiglio della Camera di Commercio di Vibo Valentia.
Dopo i saluti del presidente, Michele Lico, e del segretario generale, Donatella Romeo, è previsto un parterre di interventi di primissima qualità.
Relazioneranno, infatti, il tenente colonello Pietro Romano, del nucleo speciale di proprietà intellettuale della Guardia di Finanza, Paolo Taverna, di Assogiocattoli, Tiziana Mita, dello studio legale Andreis & associati, Maurizio Caruso Frezza, funzionario della Camera di Commercio vibonese.
«La contraffazione vale circa sette miliardi di euro annui- ha detto il Presidente della Camera di Commercio, Michele Lico – e sottrae al fisco 1,7 mld con una perdita di almeno 110 mila unità di lavoro Il Censis – ha aggiunto Lico – ha dimostrato come non esista , purtroppo, prodotto che non possa essere contraffatto e in taluni casi, dai giocattoli ma anche all’abbigliamento, ci possono essere effetti seri sulla salute».
«Il presidente Michele Lico ha voluto fortemente questo seminario – ha detto il segretario generale, Donatella Romeo – che affronta due aspetti molto importanti, da non sottovalutare . La contraffazione dei prodotti porta scompensi nell’economia – ha aggiunto Romeo – e mette a serio rischio , pensiamo ai giocattoli, la salute e la sicurezza dei bambini o della popolazione generale. Quasi il 96% degli Italiani è a conoscenza che i prodotti contraffatti possono essere dannosi per la salute. L’abbigliamento e gli accessori (23,2%) – dice Donatella Romeo – sono risultate le categorie di prodotti contraffatti maggiormente acquistate: ciò è spiegabile perché in questi settori è più facile avere la coscienza di acquistare un prodotto contraffatto sia a causa della notorietà dei marchi contraffatti sia a causa dell’altissimo prezzo degli originali. Invece nelle categorie alimentare, cosmetici e giocattoli è più facile che l’acquisto avvenga in modo inconsapevole a causa della non conoscenza profonda del mercato originale. Il motivo economico (prezzo conveniente) domina fortemente tra le cause di acquisto di questi prodotti (79,8%) anche se, in un periodo di forte crisi economica, ben il 21,5% dichiara di aver avuto bisogno di quel prodotto. Affronteremo una tematica che è cruciale – ha concluso Romeo – in una fattispecie dominata dalla globalizzazione e dai rischi che il mercato presenta».
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