CATANZARO Chiesto, da parte del pm Saverio Vertuccio, il rinvio a giudizio per Cosimo Donato, 38 anni, detto “topo”, e Faustino Campilongo, 39, detto “panzetta”, accusati di essere gli autori dell’omicidio del piccolo Cocò Campilongo, tre anni, ucciso il 16 gennaio 2014, a Cassano allo Jonio, insieme al nonno Giuseppe Iannicelli (52) e alla sua compagna marocchina Ibtissam Touss (27). Le vittime, secondo quanto emerso dalle indagini, sono state uccise a colpi di pistola e poi bruciate all’interno dell’auto nella quale si trovavano.
La decisione del gup è stata rinviata per repliche al prossimo 25 luglio. Non vi sono state richieste di rito alternativo da parte dei difensori degli imputati, gli avvocati Vittorio Franco, Ettore Zagarese e Mauro Cordasco.
Secondo l’accusa contestata dalla Dda di Catanzaro, Donato e Campilongo avrebbero attirato in una trappola Giuseppe Ianniccelli, per conto del quale spacciavano droga, perché divenuto un personaggio scomodo per la cosca di ‘ndrangheta degli Abbruzzese e anche per aumentare il proprio potere criminale.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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