È stata convocata per oggi la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato che dovrà esaminare la richiesta di arresto emessa dal gip di Reggio Calabria nei confronti del senatore del Gal Antonio Caridi. Il politico reggino è risultato infatti coinvolto in due inchieste recenti (“Mammasantissima” e “Alchemia”) che hanno ipotizzato per lui il ruolo di punto di riferimento istituzionale dei clan di ‘ndrangheta della città dello Stretto e anche della provincia.
La domanda di autorizzazione all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere che è oggi sul tavolo della Giunta del Senato (convocata per le 13, relatore il presidente Dario Stefano) è quella relativa all’inchiesta “Mammasantissima”, attraverso cui la Dda di Reggio ha svelato il livello decisionale superiore della ‘ndrangheta, quello degli “invisibili” o dei “riservati”, di cui Caridi sarebbe una delle espressioni. Ma dal 2000 ad oggi il nome del senatore, che è anche vice coordinatore regionale di Forza Italia, è saltato fuori in almeno una decina di procedimenti giudiziari sulle attività dei clan di ‘ndrangheta reggini non solo in città e in provincia, ma anche in Lombardia e Liguria. Di lui parlano sei pentiti, di caratura diversa, ma unanimi nell’affermare che il senatore Caridi sarebbe uomo dei clan, in particolare dei De Stefano-Tegano di Archi.
Nell’ambito dell’operazione” Mammasantissima”, che ha portato anche all’arresto dell’ex sottosegretario regionale Alberto Sarra, gli uomini del Ros hanno effettuato un blitz presso gli uffici di Palazzo Campanella. Diversi degli indagati, infatti, nel corso degli anni hanno avuto rapporti (sia ufficiali che ufficiosi) con il Consiglio e con la Giunta della Regione Calabria.
s. pel.
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