CASTROVILLARI Torna in libertà Angelo De Cicco, il 59enne finito ai domiciliari lo scorso 15 luglio perché accusato di far parte di una banda che sfruttava prostitute straniere. Secondo l’accusa, sei persone (di cui allo stato cinque irreperibili), disponevano della vita di alcune ragazze, anche giovanissime, costrette a prostituirsi nella zona della Sibaritide e all’occorrenza adoperavano anche metodi violenti. Gli indagati sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, e sono stati destinatari di altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse Procura della Repubblica di Castrovillari. Si tratta di tre romeni Arpad Zagor, di 30 anni, Daniel Petru Kallo (37) e Petre Dinca (51), due italiani Angelo De Cicco (59), e Ciro De Caro (50) e di una donna moldava Paul Mihaj (46). Solo a Di Cicco è stato notificato il provvedimento ed è stato posto ai domiciliari. Mercoledì pomeriggio De Cicco ha reso interrogatorio di garanzia davanti al gip e ai suoi legali, gli avvocati Emilio Lirangi del foro di Cosenza e Adriano De Cicco. L’uomo ha fornito la sua versione dei fatti in merito ai fatti contestati. All’esito dell’interrogatorio il gip di Castrovillari Carmen Ciarcia ha revocato i domiciliari, sostituendola con l’obbligo di dimora nel comune di San Demetrio Corone.
L’indagine coordinata dal procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla e condotta dalla squadra mobile di Cosenza, è partita nel gennaio 2015. A supporto – come ha spiegato il procuratore Facciolla in conferenza stampa a Castrovillari – sono stati raccolti riscontri oggettivi come foto e video, intercettazioni telefoniche, controlli su strada, appostamenti e pedinamenti.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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