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Lamezia, maxi piantagione di canapa tra gli ulivi

LAMEZIA TERME Due arresti e 1200 piante di canapa indiana sequestrate su due diversi terreni che avrebbero potuto fruttare tra i 200 e 300mila euro. È questo il bilancio dell’operazione condotta da…

Pubblicato il: 21/07/2016 – 10:22
Lamezia, maxi piantagione di canapa tra gli ulivi

LAMEZIA TERME Due arresti e 1200 piante di canapa indiana sequestrate su due diversi terreni che avrebbero potuto fruttare tra i 200 e 300mila euro. È questo il bilancio dell’operazione condotta dalla Polizia di Lamezia Terme e portata a termine nella mattinata di ieri nel territorio di San Pietro a Maida.
Oltre all’ingente quantità di stupefacenti, l’operazione ha permesso di scoprire anche un nuovo modo di coltivazione della canapa. Infatti una delle due piantagioni si trovava all’interno di un uliveto ciò permette infatti una maggiore mimetizzazione delle stesse piante, difficile da individuare nelle attività di monitoraggio da parte degli elicotteri. All’interno dell’uliveto erano presenti 500 piante in avanzato stato di crescita. Proprio qui sono stati identificati i due soggetti: Massimo Scicchitano, di 41 anni di San Pietro a Maida con precedenti per rapina e reati in materia di stupefacenti, e Rocco Condoluci, di 56 anni, residente a Polistena.

Rocco Condoluci e Massimo Scicchino
(Rocco Condoluci e Massimo Scicchitano)

Le due persone sono state intercettare e colte in flagrante mentre entravano nel terreno e si apprestavano ad annaffiare le piante con una pompa da irrigazione a spalla e una pompa di sollevamento, strumenti posti poi sotto sequestro.
A circa 200 metri è stato inoltre scoperto un intero terreno demaniale boscoso in cui sono state rinvenute altre 713 piante in stato di crescita meno avanzato perché in un luogo meno irraggiato dal sole.
«Sono operazioni che si ripetono ogni anno in questo periodo – ha affermato Antonio Borrelli, primo dirigente del commissariato – a cui il nostro personale risponde con un incessante lavoro soprattutto nel territorio di San Pietro a Maida».
Borrelli ha inoltre precisato come questa ennesima operazione abbia «dimostrato come l’interesse della criminalità locale per la coltivazione della canapa sia molto alto perché gli investimenti e i rischi sono molto bassi, mentre le rendite sono elevate».
I due sono stati condotti nella casa circondariale di Catanzaro e sono a disposizione della Procura di Lamezia mentre sono in fase di accertamento le indagini per quanto riguarda la proprietà del terreno in cui sono stati scoperti i soggetti arrestati.

Adelia Pantano
redazione@corrierecal.it

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