CATANZARO «Se non avessimo letto con i nostri occhi avremmo dubitato dell’autenticità. Ci fa piacere sentire e leggere parole chiare. Ma attribuire al Pd il compito di assumere le vesti del giustiziere ci sembra per una parte un riconoscimento e peraltro un’esclusiva che non spetta ad un solo partito ma a tutta la politica e alle istituzioni». Così Giovanni Puccio risponde per i dem al sottosegretario Gentile, che ha invitato il Pd ad allontanare dalle istituzioni che controlla «personaggi che tutto sono tranne che “invisibili”, non ostentarne la frequentazione, non favorirne i desiderata». Per Puccio, i dem non hanno «atteso Gentile per esprimere la nostra vicinanza alla magistratura e a manifestarne il pieno sostegno. I procedimenti aperti colpiscono duro e svelano scenari che se confermati nei processi e nelle condanne rafforzeranno la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Verrà colpita quella zona grigia di connubio tra criminalità, mafia e politica che è il cancro della vita sociale, economica e istituzionale. Noi non abbiamo atteso sollecitazioni e siamo stati espliciti a dichiarare a partire dalle fonti più autorevoli nazionali e regionali che non vogliamo i voti della mafia in piena campagna elettorale. Tanti altri hanno taciuto. E quando le indagini hanno lambito livelli di governo che coinvolgono il Pd le dimissioni degli interessati sono state immediate. Cosi purtroppo, non è stato per tante altre forze politiche accampando pretesti di ordine garantista. Ma non ci interessa la polemica». Per Puccio, «noi che abbiamo ereditato alla Regione il gravame di quell’intreccio che rende farraginosa e difficile l’azione di governo non siamo interessati a fare le vittime ma vogliamo essere aperti ad ogni tipo di collaborazione che consenta di risanare la politica e di dare risposte ai bisogni dei calabresi. Risposte in termini di lavoro, di diritti, di valorizzazione delle nostre risorse. Risposte che non possono essere rinviate alla conclusione di giusti processi che liberano il campo da distorsioni criminose e condizionamenti». Stando a quanto si legge nella nota «mentre salutiamo lo svelamento di santuari e di torbidi intrecci, occorre aiutare l’azione della giustizia in tutti i modi e nel frattempo accelerare l’azione di governo: il patto tra Calabria e governo nazionale, l’utilizzo dei fondi comunitari; i livelli di assistenza sanitaria, l’accelerazione delle riforme del sistema di governo che trova nell’appuntamento referendario uno snodo fondamentale». Per Puccio «non c’è bisogno di scovarlo il Pd, ma si sa di trovarlo sul campo del rinnovamento e di quel cambiamento che da voce agli ultimi e che premia il merito».
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