Santelli blinda Occhiuto. E a Oliverio dice «Si occupi della regione, giù le mani da Cosenza»

COSENZA «Qualcuno dovrebbe ricordare a Mario Oliverio che da 19 mesi Governatore della Calabria e che da quando c’è lui la Calabria è indietreggiata in tutte le classifiche su occupazione e crescita». Lo sostiene, in una dichiarazione, la deputata Jole Santelli, coordinatore regionale di Forza Italia. “È singolare – aggiunge – che, invece di occuparsi della Sibari-Roseto, cancellata dal Governo, della spesa pro capite del Fondo sociale europeo, di fatto congelata da tre anni, di una sanità ingessata, dell’edilizia sociale paralizzata, Oliverio ingaggia una lotta politica con il Sindaco di Cosenza verso il quale dovrebbe mantenere alto il livello di collaborazione. È una questione di stile istituzionale che va rispettato, esonerandosi da una tautologica campagna elettorale». Per Santelli. «sbagliato è poi l’approccio giustizialista del Pd, atteso che le ultime inchieste stanno riguardando esponenti democratici e delle liste riconducibili a Oliverio. Inchieste che ancora di più riguardano Cosenza, territorio di Oliverio».
Sulla questione della Provincia di Cosenza, Jole Santelli dichiara invece: «non posso che auspicare che finisca questo teatrino: facciano ricorso al Tar se hanno legittimazione e se sarà così ne prenderemo atto e si andrà alle elezioni. È grave, però, che si minaccino provvedimenti contro i dirigenti, non sapendo che per legge durano in carica almeno e non meno di tre anni. Lo dice il dlgs 165\2001 e chi fa politica dovrebbe ben saperlo». Per Santelli, «la politica calabrese non può permettersi il lusso di un Presidente che cede ad impulsi guerrafondai perchè la gente non può più aspettare, nè si accontenta di ripetuti alibi. Oliverio deve governare e pensare alle esigenze di città e territori prescindendo dalle differenze politiche. La strategia dell’aggressione forcaiola ha portato il PD al 6%. I calabresi devono poter sapere se hanno un Presidente che voglia governare o un dirigente politico impegnato a polemizzare con chi la pensa diversamente».