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Clan e politica, Bova sul piede di guerra: «O il Pd ne parla o me ne vado»

CATANZARO «Può il battito d’ali di una farfalla scatenare un uragano a migliaia di chilometri di distanza?». La domanda che il meteorologo Edward Lorenz si era posto durante una convention in Massa…

Pubblicato il: 22/07/2016 – 8:26
Clan e politica, Bova sul piede di guerra: «O il Pd ne parla o me ne vado»

CATANZARO «Può il battito d’ali di una farfalla scatenare un uragano a migliaia di chilometri di distanza?». La domanda che il meteorologo Edward Lorenz si era posto durante una convention in Massachusetts fu il pretesto per analizzare e rendere di dominio pubblico il concetto di Teoria del Caos: molto semplicemente, infatti, l’ipotesi era che poteva bastare un piccolo, quasi insignificante evento (il battito d’ali della farfalla), perché i suoi effetti si amplificassero nel tempo e nello spazio dando vita a qualcosa di ben più significativo (l’uragano).
Ebbene, almeno per ora, in Calabria non sono bastati neanche diversi uragani a dar vita a un battito d’ali di farfalla.
Le inchieste con cui le Dda di Reggio Calabria e di Catanzaro hanno messo in luce i presunti legami tra politica e ‘ndrangheta, legami arrivati fino alla vice-presidenza del Consiglio regionale, hanno messo in allarme il presidente della commissione regionale anti-‘ndrangheta Arturo Bova che nei giorni scorsi, con un comunicato al vetriolo tuonava: «Auspico che, come da mia richiesta, indirizzata ai presidenti del Consiglio e della giunta regionali e al mio capogruppo, venga al più presto convocata, non più tardi di questa settimana, una riunione dei gruppi consiliari del Pd e dei Democratici progressisti, alla presenza anche del segretario regionale del partito Democratico, Ernesto Magorno, che tra l’altro è componente della Commissione parlamentare antimafia per esprimere una reazione immediata rispetto allo spaccato inquietante emerso dalle risultanze delle indagini condotte brillantemente dalle Direzioni distrettuali antimafia di Reggio Calabria e Catanzaro».
Una dichiarazione in cui era contenuta anche una presa di posizione forte: «Non possiamo voltarci dall’altra parte. Anche la politica deve svolgere il suo ruolo fino in fondo, senza compromessi, sostenendo lo sforzo della magistratura nell’affermazione della legalità. Mi chiedo: cosa deve succedere ancora affinché i temi della legalità e del contrasto al crimine organizzato siano posti al centro dell’agenda politico-istituzionale della Calabria? Anche da come affronteremo tali questioni contingenti dipenderà il prosieguo del mio impegno in seno all’assemblea regionale sia nella qualità di presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta, che in quella di consigliere regionale».
In pratica un aut-aut: o ci riuniamo, sotto la guida di Mario Oliverio, e discutiamo di quale linea seguire affinché si affermi la legalità alla Regione Calabria, o me ne vado. Più chiaro di così…
Ma l’appello, al di là delle telefonate di solidarietà giunte a Bova all’indomani delle dichiarazioni, non solo non ha sortito alcun effetto concreto, quanto non ha suscitato alcuna risposta – né in pubblico né in privato – da parte del governatore Oliverio. Intanto la settimana è quasi finita…

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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