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Mare sporco, la rivolta dei nicoteresi arriva a Vibo

VIBO VALENTIA Il “tavolo tecnico” convocato per questa mattina in Prefettura è stato allargato alla partecipazione di rappresentanti politici vibonesi ad ogni livello, così i cittadini di Nicotera,…

Pubblicato il: 22/07/2016 – 9:15
Mare sporco, la rivolta dei nicoteresi arriva a Vibo

VIBO VALENTIA Il “tavolo tecnico” convocato per questa mattina in Prefettura è stato allargato alla partecipazione di rappresentanti politici vibonesi ad ogni livello, così i cittadini di Nicotera, che ormai da una settimana portano avanti iniziative di protesta per il mare sporco e per l’acqua che arriva nei rubinetti delle case evidentemente inquinata, hanno deciso di rivolgere le loro rimostranze altrove. Una delegazione di loro era stata invitata dal prefetto Carmelo Casabona ma, visto l’andazzo che la riunione ha preso, in attesa di conoscerne gli esiti molti dei nicoteresi scesi in piazza – a cui si sono aggiunti anche tanti cittadini provenienti da Joppolo, Ricadi e San Ferdinando – si sono diretti in corteo verso la sede dipartimento Prevenzione dell’Asp di Vibo. I manifestanti hanno quindi invaso – non senza qualche momento di tensione – gli uffici dell’Azienda sanitaria (foto sotto) chiedendo risposte concrete e immediate proprio a chi ha il compito di vigilare sulla qualità delle acque, una criticità che ormai nella cittadina tirrenica al confine tra il Vibonese e il Reggino si sta riproponendo ciclicamente, anno dopo anno, senza che nessuno, tra gli enti competenti, sia riuscito finora nemmeno ad arginare il problema.

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La rabbia dei nicoteresi è esplosa durante la scorsa settimana: giovedì 14 luglio, oltre alla serrata di tutte le attività commerciali, i manifestanti hanno occupato il municipio, mentre domenica una manifestazione partita dalla Marina di Nicotera è sfociata nell’occupazione dei binari della stazione di Rosarno, portata avanti per diverse ore fino all’intervento dell’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo e al manager del dipartimento Mimmo Pallaria, che hanno assunto alcuni impegni con la popolazione. Al di là delle parole, però, i cittadini che ormai da più di una settimana hanno “chiuso” il paese “per mare sporco” non hanno visto alcuna risposta concreta. Così la loro lotta va avanti.

s. pel.

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