CATANZARO «Sono vicina a chi manifesta per mantenere i servizi nei territori, sempre più ridotti dai governi dell’euro, che aiutano i compari delle banche ma tolgono miliardi al pubblico, specie in sanità». Lo afferma la deputata M5s Dalila Nesci, con riferimento alla recente protesta dei sanitari dell’ospedale di Cetraro (Cs) contro la nuova rete dell’assistenza decretata dai commissari Massimo Scura e Andrea Urbani. «Non passi il messaggio, però, che in materia di sanità – prosegue la deputata 5 stelle – siamo tutti uniti e compatti per fermare il governo Renzi, che ha preparato nuovi tagli per oltre 10 miliardi, da qui al 2018». «A proposito di Cetraro, avevo lanciato – incalza la parlamentare – una riflessione politica sull’utilizzo insufficiente dell’ospedale, che ha grosse potenzialità, una struttura di rilievo e buone dotazioni, ma soffre dell’incapacità progettuale a palazzo, del vecchio immobilismo nelle stanze del potere e del teatro dell’assurdo inscenato dal Pd, che tenta ogni volta di nascondere la verità».
«Purtroppo – evidenzia l’esponente M5s – le mie considerazioni e proposte sono state ignorate. Il massimo che il Pd ha espresso è stata l’inutile autosospensione dal partito del consigliere regionale Giuseppe Aieta, che dimostra di avere dimestichezza con le supercazzole, di monicelliana memoria». «Aieta – conclude Nesci – è lo stesso politico che definì filosofo dell’antica Grecia il governatore Mario Oliverio, per aver a suo avviso tracciato la via maestra circa la riorganizzazione dei servizi sanitari. Nell’attesa che il mito di Oliverio esca dalla caverna, noi 5 stelle poniamo l’attenzione sul fatto che i tagli in sanità conseguono alle scellerate politiche monetarie dell’Italia. Ancora, centriamo l’obiettivo sull’illegittimità del commissariamento, sull’infondatezza del piano di rientro per i due miliardi di euro che lo Stato ci ha sottratto dal ’99 e sul grande silenzio dei dirigenti calabresi del Partito democratico».
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