REGGIO CALABRIA Approderà domani sul tavolo della neoinsediata Giunta per le elezioni del consiglio regionale la nota con cui la Prefettura ha informato il Consiglio dei precedenti penali del vicepresidente dell’assemblea regionale, Francesco D’agostino. Il noto imprenditore, nel presentare la propria candidatura, ha infatti “dimenticato” di dichiarare che negli anni 90 è stato fermato e denunciato perché sorpreso alla guida di un’auto che nel portabagagli trasportava diverse armi da fuoco. Un procedimento vecchio – segnala la Prefettura, delegando al consiglio regionale qualsiasi decisione riguardo al suo vicepresidente – ma che potrebbe costare la poltrona a D’Agostino. Quella vecchia denuncia poteva essere infatti considerata motivo di incandidabilità prima delle elezioni e oggi farlo decadere.
La nota della Prefettura è stata già trasmessa ai consiglieri regionali, mentre toccherà alla Giunta per le elezioni decidere al riguardo. Dopo l’insediamento, previsto per domani, la valutazione su D’Agostino è il primo punto all’ordine del giorno. Una discussione su cui rischiano di pesare i sospetti dei magistrati che hanno coordinato l’operazione Alchemia e hanno ipotizzato che D’Agostino possa essere un prestanome dei Raso Gullace.
Indagato per intestazione fittizia di beni e per questo perquisito la settimana scorsa, per i magistrati il vicepresidente del consiglio regionale non sarebbe il reale proprietario dell’impero Stocco&Stocco, ma solo una testa di legno. Un’ipotesi non sufficientemente suffragata da elementi secondo il gip Barbara Bennato, che per D’Agostino ha rifiutato la richiesta di misura presentata dai magistrati, ma su cui la Dda continua a indagare.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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